Il governo albanese ha annunciato il blocco all’accesso a TikTok almeno per un anno, come misura a tutela dei più piccoli. Il premier Edi Rama ha dichiarato che la piattaforma social «sta prendendo in ostaggio i nostri figli». Il mese scorso, a Tirana, un 14enne è stato ucciso a coltellate da un suo coetaneo, a pochi passi da scuola, a seguito di una lite iniziata sui social. Da qui l’accendersi della polemica sull’influenza esercitata dai social media sui più giovani. E il conseguente dibattito nato in Albania tra genitori, psicologi e istituti scolastici. Il governo di Tirana ha dunque deciso di varare una serie di misure mirate a garantire la sicurezza dei minori sul fronte dei pericoli del web.

TikTok, giro di vite del premier Rama

Edi Rama ha accusato i social media, e in particolare TikTok, di alimentare la violenza tra i giovani dentro e fuori la scuola. «Il problema oggi non sono i nostri figli, il problema oggi siamo noi, il problema oggi è la nostra società, il problema oggi è TikTok e tutti gli altri che stanno prendendo in ostaggio i nostri figli», ha detto il primo ministro albanese. Dopo aver incontrato gruppi di genitori, psicologi e insegnanti di tutto il Paese, il leader albanese ha imposto un giro di vite radicale al social cinese definito come «il delinquente del quartiere». «Per un anno, lo chiuderemo completamente per tutti. Non ci sarà TikTok in Albania», ha detto il premier annunciando «programmi che favoriranno l’istruzione degli studenti e aiuteranno i genitori a seguire il percorso dei propri figli».

L’episodio dello studente ucciso a Tirana

Il blocco di TikTok arriva a meno di un mese dall’uccisione di uno studente 14enne da parte di un compagno di scuola in una rissa avvenuta nei pressi di un istituto nel sud di Tirana. I media locali avevano riferito che l’incidente era avvenuto in seguito a discussioni tra i due ragazzi sui social media. Su TikTok erano emersi anche video di minorenni che sostenevano l’omicidio.

La reazione di TikTok al divieto albanese

TikTok ha chiesto urgentemente chiarimenti al governo albanese in merito al divieto, che fa parte di un piano più ampio del governo di Tirana per rendere le scuole più sicure. La popolare app per brevi video ha inoltre negato che il ragazzo che ha accoltellato il 14enne, e la stessa vittima, avessero un account TikTok. «Non abbiamo trovato prove che l’autore o la vittima avessero un account TikTok – ha affermato un portavoce dell’azienda – e, di fatto, diversi report hanno confermato che i video che hanno portato a questo incidente sono stati pubblicati su un’altra piattaforma, non su TikTok».

TikTok: i Paesi dove è vietato

TikTok è già vietato in India, che era uno dei mercati più grandi dell’app prima che venisse messa fuorilegge nel giugno 2020. Il social è bloccato anche in Iran, Nepal, Afghanistan e Somalia. Gli Stati Uniti, preoccupati da presunti legami fra TikTok e lo Stato cinese, potrebbero vietare la piattaforma partire dal 19 gennaio, a meno che l’app non venga venduta da ByteDance, la sua società madre cinese. Tuttavia il presidente eletto Donald Trump ha chiesto alla Corte Suprema di sospendere la legge bipartisan che minaccia il divieto di TikTok auspicando di trovare una soluzione. Diversi Paesi europei, tra cui Francia, Germania e Belgio, hanno imposto restrizioni all’uso dei social media per i bambini. In una delle normative più severe al mondo contro le Big Tech, l’Australia ha approvato a novembre un divieto totale sui social media per i minori di 16 anni.