La generazione italiana più felice? I boomer. Parola dei giovani fra 18 e 30 anni, che sono convinti che i loro genitori o nonni abbiano avuto più opportunità di lavoro, prospettive più rosee per il futuro e migliori relazioni sociali. È quanto emerge da un sondaggio condotto da Ipsos per la Fondazione Raffaele Barletta.
Perché i boomer sono più felici
I giovani che hanno risposto alle domande dei ricercatori, hanno precisato che, secondo loro, a rendere più piacevole la vita dei loro genitori o nonni non sarebbero state solo le migliori prospettive per il lavoro, ma anche l’assenza di internet e dei social network. E questo nonostante il web garantisca un maggiore accesso alle informazioni e all’intrattenimento di tutti i tipi.
I giovani italiani sono, dunque, infelici? No, secondo il sondaggio il 74% è contento della propria vita, ma solo due ragazzi su cinque guardano al futuro con fiducia. Il 71%, poi, giudica la propria vita distante dai sogni che nutriva.
Lavoro, poca fiducia nel futuro
Quali sono gli effetti di queste sensazioni sui giovani? La poca fiducia nella realizzazione sul lavoro li spinge a ripiegarsi sulla vita privata. Infatti, per il 34% dei giovani tra 18 e 30 anni il fattore che incide di più sulla propria realizzazione personale è la salute. Seguono: famiglia (32%) e vita affettiva (27%), quindi il denaro (22%). Il lavoro incide solo per il 21% degli intervistati.
Un altro effetto della scarsa fiducia nel mondo del lavoro è la voglia di scappare all’estero, che caratterizza un giovane su tre. Secondo le statistiche, nel 2040 in Italia ci saranno 3,1 milioni di lavoratori in meno. Un calo destinato a crescere: nel 2050 i lavoratori in meno saranno 4,6 milioni. Da qui il desiderio dei giovani di fuggire.
L’85% disposto a trasferirsi all’estero
Il 35% degli intervistati ha precisato che non vorrebbe lasciare l’Italia per andare a cercare migliori opportunità e stipendi più alti all’estero. Se poi si parla di un lavoro più gratificante, la percentuale di giovani disposti ad andare via sale all’85%.
Il lavoro non è a prova di giovani
I giovani non hanno tutti i torti. Secondo tutte le statistiche il nostro Paese non solo sta invecchiando, ma anche il lavoro è sempre più occupato dai boomer. I genitori e talvolta i nonni dei giovani italiani ricoprono le posizioni più alte, e anche l’età media degli occupati è sempre più alta.
Da qui l’idea dei giovani che per loro non ci siano prospettive. Peccato che questa consapevolezza non si traduca anche in un maggior impegno per cambiare le cose: secondo la ricerca di Ipsos, l’impegno sociale e in politica occupa la penultima posizione nella scala degli aspetti che determinano la realizzazione personale.