Nel 2024, secondo la IATA (l’organizzazione internazionale di compagnie aeree, saranno ben 4,7 miliardi le persone che viaggeranno in tutto il mondo. E se da una parte ci sono Paesi e città che non vedono l’ora di accogliere i turisti e il conseguenze introito economico, dall’altra ci sono otto destinazioni che invece non vogliono i visitatori. Una di queste è italiana.
Maiorca contro i turisti
Attenzione se avete in programma un viaggio a Maiorca. I residenti dell’isola spagnola delle Baleari si sono più volte scagliati contro il cosiddetto overtourism. In una recente manifestazione gli abitanti di Maiorca hanno sottolineato che il numero incontrollato di visitatori sta causando un calo dei salari, la perdita della qualità della vita, il rumore e un aumento del prezzo delle case, sia per gli affitti che per i potenziali proprietari di case. Uno dei gruppi che guidano il movimento, “Menys Turisme Més Vida” (Meno turismo, più vita), usa lo slogan «Cambiamo direzione, poniamo limiti al turismo». Durante un’altra protesta, i maiorchini hanno “occupato” la spiaggia del Caló des Moro e hanno tenuto cartelli con la scritta “fuori gli stranieri” e “SOS residenti”.
Málaga come Maiorca
Sempre in Spagna c’è un’altra città esausta dei turisti. Si tratta di Málaga, molto amata dai visitatori di tutto il mondo. Qui i residenti hanno più volte manifestato al grido di «Málaga è per vivere, non per sopravvivere». Secondo un membro del sindacato degli abitanti della città spagnola, i residenti non possono permettersi un affitto a causa dell’aumento dei prezzi.
La stanchezza di Amsterdam
Proteste in corso anche ad Amsterdam, presa d’assalto in tutte le stagioni, sicuramente per la bellezza della città, ma anche per la liberalizzazione delle droghe leggere e dei quartieri a luci rosse. Gli abitanti sono, però, stanchi dei turisti che scelgono questa meta solamente per fare festa. In particolare, puntano il dito contro i visitatori, spesso giovani, britannici. «Vieni ad Amsterdam per una notte folle? – hanno urlato nelle manifestazioni -. Stai alla larga».
Sovraffollamento alle Hawaii
Altra destinazione che non vuole più i turisti sono le meravigliose Hawaii, i cui residenti da tempo affermano che i visitatori hanno un effetto negativo sull’ambiente locale e contribuiscono all’appropriazione culturale dei nativi hawaiani. All’inizio del 2024, il senatore Brenton Awa ha anche presentato un disegno di legge che impedisce agli stranieri di acquistare terreni nello Stato insulare, nel tentativo di affrontare l’attuale crisi abitativa.
Hallstatt, il Comune austriaco preso d’assalto dai turisti
Decisamente affollato di turisti è Hallstatt, un comune austriaco che conta appena 700 abitanti. Con circa 10mila visitatori al giorno, l’idilliaco villaggio tra il lago e le montagne sta pian piano perdendo la sua caratteristica principale, ovvero la tranquillità. Sembra che la gente del posto stia prendendo in mano la situazione, con i residenti che hanno eretto un muro per bloccare un popolare punto fotografico nell’estate del 2023. Il sindaco della città sta anche lavorando per ridurre i servizi di autobus nel villaggio, per alleviare la tensione del turismo eccessivo.
Oaxaca, turismo cresciuto del 77%
Il Messico è diventato un punto di riferimento per i turisti, in particolare Oaxaca, grazie al suo recente riconoscimento come capitale gastronomica. Dall’inizio della pandemia, la città ha visto un aumento del 77% del turismo. «Non siamo contro i viaggi – ha spiegato un manifestante -, ma siamo contro il turismo come sistema economico capitalista che si basa su un modello coloniale di estrattivismo delle risorse, delle conoscenze, dei modi di vivere e della cultura dei popoli, dove non sono le persone che si addicono a questo modello».
L’overtourism a Machu Picchu
Machu Picchu, in Perù, rimane uno dei viaggi da sogno di molte persone. Ma la cittadella Inca del XV secolo si trova di fronte a un dilemma a causa del sovraffollamento. Nonostante sia protetta come patrimonio mondiale dell’UNESCO, i turisti la visitano in numero così vasto che sono riusciti a danneggiare la città storica. Proprio l’UNESCO ha chiesto al governo peruviano di attuare regole più severe per salvare ciò che resta del luogo storico, ma dato il flusso di entrate di massa che Machu Picchu fornisce al governo peruviano, i funzionari hanno cercato di bilanciare le restrizioni con il mantenimento dell’affluenza.
La città italiana che non vuole i turisti
Tra le otto destinazioni che stanno cercando di arginare l’afflusso dei turisti ce n’è anche una italiana. Si tratta di Venezia, che ha introdotto una nuova tassa per i visitatori per contribuire a ridurre l’impatto del turismo. Tutti i turisti sopra i 14 anni devono pagare, mentre coloro che pernottano in alloggi a Venezia possono evadere il costo, ma dovranno registrarsi per visitare la città tramite una nuova piattaforma di prenotazione online. Il sindaco della città veneta ha spiegato che l’imposta è per consentire a tutti di godersi la città, senza che sia invasa.