L’Economist Intelligence Unit (EIU), dell’autorevole gruppo britannico Economist, ha pubblicato la classifica aggiornata delle città più costose al mondo. La rilevazione semestrale, che confronta il caro-vita nelle principali città del Pianeta, vede Singapore al primo posto della top-10. Una posizione che divide con la svizzera Zurigo, che torna al vertice dopo tre anni.
La crescita dei prezzi
Il nuovo rapporto ha esaminato in 173 città i costi di 200 prodotti tra cui alimenti, vestiti, carburante e utenze. L’indagine globale sul costo della vita ha mostrato che, in media, i prezzi sono cresciuti del 7,4% su base annua in valuta locale per oltre 200 beni e servizi di uso quotidiano. Ciò segna una diminuzione rispetto alla crescita record dell’8,1% registrata l’anno scorso, ma l’aumento dei prezzi rimane notevolmente superiore alla tendenza del 2017-21.
Sebbene l’indagine di quest’anno copra 173 delle maggiori città del mondo, la media mondiale è stata calcolata escludendo Kiev (che non è stata analizzata nel 2022) e Caracas (che continua a subire l’iperinflazione), come è avvenuto l’anno scorso.
La top ten delle città più costose al mondo
Singapore e Zurigo condividono la prima piazza quanto a città più care al mondo. Un bel salto della città svizzera (sesta nel report precedente), che fa retrocedere al terzo posto New York (prima l’anno scorso a pari merito con Singapore).
Zurigo, ritornata prima dopo tre anni, deve la sua scalata alla robustezza del franco svizzero e ai prezzi alti di alimentari, casalinghi e attività ludiche. Nel complesso, la top ten di quest’anno include due città asiatiche (Singapore e Hong Kong), quattro città europee (Zurigo, Ginevra, Parigi e Copenaghen), tre città statunitensi (New York, Los Angeles e San Francisco) e Tel Aviv in Israele.
Lo studio, precisa l’Economist Intelligence Unit è stato realizzato prima che scoppiasse il conflitto tra Israele e Hamas, che ha avuto inevitabili ripercussioni sui cambi valutari in Israele e potrebbe aver reso più complessa la fornitura di alcuni prodotti a Tel Aviv, influenzando di conseguenza i prezzi.
Bollette e alimentari: inversione di tendenza
A livello mondiale, i prezzi dei servizi pubblici (bollette per l’energia e l’acqua) hanno mostrato l’aumento più contenuto tra le dieci categorie esaminate dall’indagine. Considerato che fino al 2022 questa era la categoria con la crescita più rapida, il brusco rallentamento indica l’attenuarsi dello shock sui prezzi dell’energia provocati dalla guerra tra Ucraina e Russia.
Il settore alimentare, invece, ha registrato l’incremento più veloce dei prezzi. L’inflazione alimentare è stata costante in tutto il mondo poiché molti produttori e venditori hanno scaricato i costi maggiori sui consumatori e la frequenza crescente di eventi climatici estremi continua a mantenere alti i rischi dal lato dell’offerta.