Le scimmie sono dotate della memoria non umana più duratura ad oggi documentata. Sono infatti in grado di ricordare amici che non vedono da moltissimo tempo, anche da 26 anni. Questo il risultato di uno studio condotto da gruppo di ricerca guidato da Laura Lewis, dell’Università della California a Berkeley, e pubblicato sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Usa Pnas. La ricerca dimostra che questa capacità potrebbe avere origini da un antenato comune di umani e scimmie decine di milioni di anni fa.
“Meccanismi cognitivi delle scimmie simili a quelli umani”
“Tendiamo a pensare che le grandi scimmie siano molto diverse da noi – ha detto Laura Lewis – ma in realtà abbiamo visto che questi animali sono in possesso di meccanismi cognitivi molto simili ai nostri, compresa la memoria”.
L’esperimento con il tracciamento oculare
Utilizzando dispositivi per il tracciamento oculare, i ricercatori hanno analizzato con precisione come muovevano e su cosa si focalizzavano gli occhi di un gruppo di scimpanzé e bonobo ai quali erano state mostrate immagini di altre scimmie, alcune delle quali loro compagne per periodi più o meno lunghi.
Risultati sorprendenti
Le foto impiegate per l’esperimento erano sia di scimmie con cui scimpanzé e bonobo non erano mai stati in contatto che di individui con i quali si erano relazionati in precedenza, tra 9 mesi e 26 anni prima. I dati hanno messo in luce che sia gli scimpanzé che i bonobo si soffermavano nella gran parte dei casi sulle immagini dei loro vecchi amici, in particolare quelli con cui avevano avuto rapporti positivi. Il caso più estremo è quello della bonobo Louise che in ogni sessione si è soffermata a lungo sulle foto della sorella Loretta e la nipote Erin che non vedeva da più di 26 anni.
Antenati comuni alle scimmie
Una memoria sociale così duratura, condivisa anche dagli umani – affermano i ricercatori – suggerisce che questa capacità esistesse probabilmente già milioni di anni fa nei nostri antenati comuni. Una memoria che ha gettato le basi per l’evoluzione della cultura umana e avrebbe forse permesso forme di interazione complesse come il commercio tra gruppi diversi – che si vedono dunque raramente – che necessitano di mantenere la memoria per molti anni.