Lucia Annibali ha saputo dai giornalisti che uno dei suoi aggressori, il 41enne Rubin Talaban, è ora libero nel suo Paese, l’Albania. Ma come ha fatto dall’aprile 2013, quando Talaban e il complice Altistin Precetaj le lanciarono addosso dell’acido su mandato dell’ex fidanzato che non si rassegnava alla fine della relazione, Annibali rifiuta la parte della vittima inerme.

La prevenzione contro la violenza

Sono passati dieci anni, ci sta. È andata come doveva andare. Era stato condannato a 12 anni, ne ha scontati nove qui e si sapeva che sarebbe stato espulso”, ha commentato Annibali ai cronisti. In passato lei stessa, professione avocato, aveva espresso dubbi sulle “pene esemplari” per gli uomini violenti, pronunciandosi piuttosto a favore della prevenzione.

Lucia Annibali: “Spero che abbia capito il male che mi ha fatto”

Nel 2019 Talaban le scrisse una lettera dal carcere chiedendole perdono. “Era il più consapevole. Spero che abbia capito quanto male ha fatto. E comunque – sottolinea – non mi fa paura. È in Albania”. Talaban e Precetaj sono stati condannati a 14 anni, poi ridotti a 12 in appello e in Cassazione. Talaban aveva pattuito con Luca Varani, ex fidanzato di Lucia Annibali, un compenso di 30mila euro, di cui 5.000 versati prima dell’aggressione. Fu catturato 15 giorni dopo, in Abruzzo. A inchiodarlo tracce di acido nella sua auto e sulle scarpe.

Lucia Annibali simbolo della resilienza femminile contro la violenza di genere

Inevitabilmente la notizia ha risvegliato molti ricordi. Anche se con quello che Talaban, Precetaj e Varani hanno fatto, Lucia Annibali fa i conti tutti i giorni.

Anni trascorsi tra il Centro grandi ustionati di Parma, dove le hanno salvato la vista e ricostruito il viso con una ventina di interventi chirurgici. Anni di intensa testimonianza: Annibali è stata se non la prima, tra le prime persone aggredite con l’acido in Italia e ha raccontato ovunque la sua storia, invitando altre donne a non cadere nella trappola di un amore tossico e a guardare al futuro con ottimismo. È diventata un simbolo della resilienza femminile di fronte alla violenza di genere, tanto che alla sua storia è stata dedicata anche un fiction.

L’ex fidanzato condannato a vent’anni di carcere

Varani sta scontando nel carcere di Pescara una condanna definitiva a 20 anni, tra le accuse anche quella di tentato omicidio: un paio di mesi prima dell’aggressione aveva provato a manomettere un tubo del gas, sempre per farla pagare alla donna che aveva osato mettere fine alla loro relazione.

Per lui il fine pena è previsto nel 2033, ma si parla di benefici di legge, tra sconti di pene e affidamento in prova. “Ci penserò quando sarà il momento” taglia corto Annibali, che recentemente aveva detto di non voler nemmeno pensare all’idea di incontrarlo di nuovo.

Forse potrebbe succedere a Pesaro, la città dove tutto è cominciato e tutto è successo. Ma Annibali vive altrove da anni. Nella vita che si è ricostruita c’è stata anche un parentesi politica come deputata, oggi fa il difensore civico della Regione Toscana e si occupa, ovviamente, anche di pari opportunità.

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