Via libera della commissione Giustizia del Senato al disegno di legge che introduce il reato universale di maternità surrogata. Concluso l’esame degli emendamenti e le dichiarazioni di voto, i gruppi hanno dato il mandato al relatore per l’approdo in Aula. A favore il centrodestra, contrarie tutte le opposizioni.
Maternità surrogata, bocciati emendamenti della Lega
A un anno dal primo via libera della Camera, il Senato potrebbe presto sancire che la gestazione per altri è un reato universale. Vietata quindi la maternità surrogata ovunque, non solo in Italia (dove è già illegale e punita con il carcere fino a due anni e una sanzione fino a un milione di euro) ma anche se vi si ricorre all’estero in un Paese che la consente.
Il testo resta quello approvato dalla Camera in prima lettura a fine luglio 2023. Respinto l’emendamento della Lega che prevedeva un’ulteriore inasprimento (multa raddoppiata e carcere fino a 10 anni) bocciato dagli alleati di governo.
Le critiche dell’associazione Luca Coscioni
Soddisfatto il partito di Giorgia Meloni che da deputata all’opposizione aveva firmato una proposta ad hoc. Lo scorso anno, l’evoluzione con il testo presentato dalla deputata meloniana Carolina Varchi che allarga i confini geografici del reato. Un esempio a stretto giro potrebbe essere l’Irlanda che ha appena approvato la prima legge sulla fecondazione assistita sostenuta con forza dal governo di centrodestra. Da qui le critiche dell’associazione Luca Coscioni: «Come potrà l’Italia chiedere alle autorità irlandesi di cooperare nel perseguimento del reato visto che in Irlanda la gestazione per altri è ora un diritto?».
Foti (FdI): «Maternità surrogata reato universale contro business esecrabile»
Se il provvedimento dovesse passare, per il centrodestra sarebbe «una svolta storica» contro «il business esecrabile di commercializzazione del corpo delle donne e dei bambini», denuncia Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera che in una nota condanna «senza indugio alcuno tali pratiche, attraverso cui bambini e donne vengono trattati alla stregua di merci». A fronte di un aumento del ricorso alla maternità surrogata in tutta Europa e nel mondo, con minore incidenza in Italia, prosegue Foti, «è nata l’esigenza, sempre più avvertita in ambito nazionale ed internazionale, di condannare la diffusione di tali riprovevoli pratiche».
Ministro Roccella: «L’Italia contro le nuove forme di sfruttamento delle donne»
«L’Italia si conferma una nazione all’avanguardia sul fronte dei diritti, contro le nuove forme di sfruttamento delle donne e dell’infanzia – commenta Eugenia Roccella, ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità -. Difendiamo il diritto dei bambini alle proprie origini, il diritto delle donne a non essere sfruttate e mercificate, la salvaguardia delle relazioni solidaristiche e gratuite su cui si fonda la coesione della nostra società».
La rivolta delle opposizioni
Un «obbrobrio giuridico», contestano le opposizioni che – compatte – hanno bocciato il provvedimento in commissione. Attaccando poi la maggioranza per la fretta imposta su «una legge ideologica» che non ha urgenza. E che stride – rimarcano i senatori Dem – con «il totale silenzio» sul fine vita (un ddl del centrosinistra) che «andrà in aula il 17 settembre, senza che le commissioni l’abbiano mai discusso». Di «provvedimento ingiusto, demagogico e inapplicabile» parla Ilaria Cucchi, onorevole di Avs, secondo la quale l’approvazione del reato universale di maternità surrogata rappresenta «l’ennesima bandierina propagandistica sulla pelle dei bambini».