Alla luce della decisione presa dalla Corte europea dei diritti umani, con sede a Strasburgo, in Italia si torna a dibattere di maternità surrogata. Le polemiche sono all’ordine del giorno…
Maternità surrogata, la Corte di Strasburgo boccia i ricorsi
La Corte europea dei diritti umani ha bocciato e dichiarato inammissibili una serie di ricorsi contro l’Italia portati avanti da coppie dello stesso sesso e da una coppia eterosessuale, che chiedevano di condannare il Paese perché non permette di trascrivere all’anagrafe gli atti di nascita per bambini nati tramite la maternità surrogata. Gli stessi atti, al contrario, sono validi e legalmente riconosciuti all’estero.
Da Strasburgo è arrivato un chiarimento con cui si spiegano le ragioni della sentenza in tema di maternità surrogata. “Il desiderio delle coppie di veder riconosciuto un legame tra i bambini e i loro genitori intenzionali non si è scontrato con un’impossibilità generale e assoluta, dal momento che avevano a disposizione l’opzione dell’adozione e non l’avevano utilizzata“, dichiarano i giudici di Strasburgo in una nota.
Il commento del ministro Roccella
Mentre alla Camera si discute in materia di maternità surrogata, non è tardato ad arrivare il commento del ministro della Famiglia, Eugenia Roccella.
Il ministro propone una «soluzione legale, che non sia un modo di aggirare le leggi, per i bambini nati fin qui». L’esponente del Governo Meloni pensa a «una sorta di sanatoria», dopo l’entrata in vigore «della nuova legge per la perseguibilità dell’utero in affitto, anche per chi lo fa all’estero, visto che in Italia è già vietato per fortuna».