I ragazzi in età scolastica sono spesso sopraffatti dai social media attraverso messaggi dannosi che mostrano loro modelli di bellezza irrealisticamente perfetti e contribuiscono a minare autostima e benessere mentale e fisico.
È quanto emerge da una recente ricerca del Dipartimento Antidroga della Presidenza del Consiglio e del Centro nazionale dipendenza e doping dell’Istituto Superiore di Sanità. Secondo i dati raccolti il 2,5% degli studenti tra 11 e 17 anni presenterebbe caratteristiche compatibili con una dipendenza dai social media, con maggior probabilità di sviluppare ansia sociale. Quest’ultima può diventare fattore di rischio per bassa autostima, depressione o aggravamento di disturbi alimentari. Si stima che la salute mentale di un giovane su due sia a rischio.
Al tempo trascorso sui social media, si associano spesso messaggi sbagliati. La maggior parte dei giovani di età compresa tra i 10 e i 17 anni è stata infatti esposta a consigli di bellezza tossici: il 50% a contenuti che incoraggiano la perdita di peso, il 60% messaggi che inneggiano a corpi perfetti e irrealistici.
Al via la campagna “Il costo della bellezza”
Per far fronte a questi pericoli Dove, brand di personal care di Unilever, Cittadinanzattiva, organizzazione per la tutela dei diritti e il sostegno alle persone in condizioni di debolezza e Social Warning – Movimento Etico Digitale (no-profit per sensibilizzare ragazzi e adulti sulle potenzialità e rischi del web) lanciano la campagna di sensibilizzazione “Il Costo della Bellezza”.
La petizione per l’uso consapevole dei social media
Alla campagna si associa una petizione che chiede che all’interno dei Piani di Offerta Formativa delle scuole primarie e secondarie, si preveda un percorso educativo sull’uso consapevole dei social media, dando piena attuazione alla legge 92 del 2019 sull’educazione civica nelle scuole. È possibile firmare la petizione online, su Change.org, oppure in diversi corner organizzati nelle piazze delle principali città italiane (Roma, Napoli, Bari, Torino e Milano).
Messaggi tossici sui social media: quali conseguenze?
La campagna nasce attraverso un video che offre uno sguardo sulle vite dei giovani che hanno subito conseguenze reali a causa di contenuti di bellezza dannosi proposti sui social. “In adolescenza – spiega la dottoressa Teresa Grimaldi Capitello, Psicoterapeuta dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma – il corpo è soprattutto percepito come oggetto di sguardi degli altri, ma in primo luogo di sé stessi: è un corpo guardato. Pertanto, la valutazione e l’apprezzamento di sé stessi e la consapevolezza di essere capaci, parte dal corpo“. “Un messaggio tossico, in alcuni casi e soprattutto tra i più giovani – sottolinea invece Ugo De Giovanni, General Manager Personal Care Unilever Italia – può portare a disturbi psico-fisici profondi. Questo circolo va spezzato, puntando su educazione e sensibilizzazione”.
Attivo uno sportello telefonico di tutela
“La campagna – interviene la Segretaria generale di Cittadinanzattiva, Anna Lisa Mandorino – ha il pregio di promuovere e tutelare con più strumenti la salute fisica e mentale e la sicurezza dei ragazzi e delle ragazze sin dalla più giovane età, in un contesto, quello dei canali social, che ormai sempre più rappresenta uno spazio di vita reale per gli stessi”. A tal fine Cittadinanzattiva presenta uno sportello telefonico di tutela, informazione ed empowerment per i più giovani e per le famiglie (@cittadinanzattiva.it, oppure sul numero Whatsapp 3792974705 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, o ancora, per parlare direttamente con un operatore il martedì dalle 14 alle 17, al numero di telefono 06 36718040).
“Regolamentare diritti e doveri del mondo digitale”
“Siamo consapevoli – dichiara il fondatore di Social Warning – Movimento Etico Digitale, Davide Dal Maso – che i giovani passano sui canali social una media che va da due a quattro ore al giorno, nel 40% dei casi, mentre per il 44% il tempo è illimitato. Non ci si può esimere, quindi, dall’avere una partecipazione attiva su questi temi, che rappresentano un aspetto culturale fondamentale nella vita dei cittadini digitali di oggi e di domani. Ciascuno di noi è responsabile dei comportamenti che ha sul web e dell’impatto che questi possono generare sugli altri, diventa quindi importante regolamentare l’insieme di diritti e doveri del mondo digitale, ed educare i giovani, a cominciare dall’ambiente scolastico“.