Mi scusi, c’è Angela?“. È questa la frase in codice che le donne potranno rivolgere ai commercianti di Firenze per chiedere aiuto nel caso in cui si sentano in pericolo. L’iniziativa anti-molestia, dopo essere già approdata a Roma, è arrivata ora anche nel capoluogo toscano, dove gli esercenti sono stati formati per poter intervenire al meglio.

Come e dove nasce “Mi scusi, c’è Angela?”

Il progetto è nato nel 2016 nel Regno Unito con la frase “Ask for Angela”. Grazie ai social network, l’iniziativa si è poi diffusa velocemente negli Stati Uniti, dove una ragazza in difficoltà può rivolgersi al barista o al negoziante chiedendo un “Angel shot“. E ora è arrivato nel nostro Paese, dove si è trasformato in “Mi scusi, c’è Angela?”.

Come funziona “Mi scusi, c’è Angela?”

In pratica, una donna che si trova in una situazione di pericolo, di difficoltà o di paura, può entrare all’interno di un’attività commerciale e chiedere di “Angela”. Ascoltando questo messaggio in codice, l’esercente capirà che la persona che ha di fronte ha bisogno di assistenza e interverrà nel modo più opportuno.

Come l’iniziativa è arrivata a Firenze

“Mi scusi, c’è Angela?” è arrivata a Firenze grazie a Sara Berni, proprietaria di un noto pub della città, il Fitzpartick Irish pub. Dopo un viaggio a Londra ha scoperto questo importante progetto e ha deciso di importarlo anche in Italia. “In Inghilterra è molto diffuso come progetto e i colleghi ci hanno detto che è molto utile – ha raccontato -. Per questo abbiamo deciso di portarlo anche a Firenze in collaborazione con l’associazione appena costituita ‘No Vio’ che si occupa di persone vittime di vari reati”.

Come sapere quali commercianti hanno aderito

Al momento a Firenze hanno aderito quasi cinquanta locali. A partire dal 15 dicembre, all’interno e all’esterno dei loro negozi, sono stati esposti manifesti e cartelli per spiegare al clienti e allo staff come funziona l’iniziativa.

Il “Signal for Help”

Da qualche anno, nel mondo e anche in Italia, è diffuso il cosiddetto il “Signal for Help“, un gesto con la mano che serve a chiedere aiuto silenziosamente. Bisogna mostrare il palmo della mano, piegare il pollice verso l’interno con le altre quattro dita in alto e poi chiuderle a formare un pugno. Un gesto lanciato dall’associazione “Canadian Women’s Foundation“, che ad oggi è molto conosciuto e più volte è servito a salvare donne in pericolo.