A distanza di diverse ore dalla sua scarcerazione dal penitenziario Borgo San Nicola di Lecce, Michele Misseri non è ancora tornato nella sua villetta di via Deledda 22, ad Avetrana, dove il 26 agosto 2010 fu uccisa la nipote 15enne Sarah Scazzi. L’ex contadino, che ha finito di scontare la condanna a otto anni di reclusione per soppressione di cadavere, si troverebbe in una località segreta ospite di un amico o un familiare.
Micheli Misseri: “Io il colpevole, la legge non ha fatto le cose giuste»
Intanto però “Zio Michele” torna ad autoaccusarsi dell’omicidio di Sarah in un’intervista a La Stampa, ribadendo che la sua prima versione (fornita agli inquirenti prima della ritrattazione) era quella esatta e che la moglie Cosima Serrano e la figlia Sabrina, condannate all’ergastolo, sono in carcere da innocenti. “Sono stato io. Ho detto il falso – ha sostenuto – quando accusai mia figlia. Sono stato mille e mille volte reo confesso“. E ancora: “Ho scritto tante lettere a Sabrina e Cosima chiedendo perdono, ma non ho mai avuto risposta”.
Misseri ha inoltre preso accordi con la redazione della trasmissione “Quarto Grado“, di Mediaset, per una intervista in esclusiva, parte della quale è stata trasmessa domenica 11 febbraio nella puntata di “Zona Bianca”. “Sono io il colpevole, è la verità. Io da assassino fuori e quelle da innocenti in carcere“, ha ribadito riferendosi a moglie e figlia. “Non è giusto, la legge – ha aggiunto – non ha fatto le cose giuste”
Misseri fuori dal carcere: «Mi sentivo più libero dentro»
Michele Misseri era detenuto dal 22 febbraio 2017, il giorno dopo la sentenza della Corte di Cassazione. Il 69enne aveva rimediato anche una condanna a un anno e mezzo per diffamazione nei confronti del suo ex legale Daniele Galoppa, ma ha potuto beneficiare di una riduzione detentiva di 696 giorni, di cui 585 per buona condotta (45 giorni per tredici semestri) e 111 per la norma “svuotacarceri”. Dopo essere uscito dal carcere zio Michele è salito sulla jeep bianca del suo avvocato, Luca La Tanza, e poi sembra essere svanito nel nulla.
“Mi sentivo più libero dentro, fuori mi sento invece incarcerato“: sono le prime parole pronunciate dopo la scarcerazione e riferite all’ANSA dal suo legale. “Ha palesato la volontà – ha detto La Tanza – per un po’ di giorni di non parlare con nessuno. L’ho lasciato con una persona che lui conosce e non so dove sia andato. Sicuramente oggi non andrà nella villetta di via Deledda e forse neanche domani”.
Delitto Scazzi, la ricostruzione
Sarah Scazzi, secondo la ricostruzione degli inquirenti, fu ammazzata da Sabrina e Cosima nel garage della villetta di via Deledda, poi il suo cadavere fu occultato in un pozzo interrato, colmo d’acqua, di contrada Mosca, da Michele Misseri che ha fornito innumerevoli versioni sul delitto, prima autoaccusandosi, poi chiamando in correità Sabrina e in seguito scaricando ogni responsabilità sulla figlia. Il movente dell’omicidio, secondo gli inquirenti, sarebbe da ricondurre a rivalità sentimentali e dissapori tra le due cugine Sabrina e Sarah, entrambe invaghite dell’amico comune Ivano Russo.
Nessun commento dalla mamma di Sarah
Non ha voluto commentare il ritorno in libertà di Michele la mamma di Sarah, Concetta Serrano, che chiede di “essere lasciata in pace”, immersa nel suo silenzioso dolore.
Via Deledda chiusa al traffico
Via Deledda, chiusa al traffico veicolare, è stata presidiata da polizia e carabinieri. Nessuna folla di curiosi, solo giornalisti a caccia di un’intervista. L’ingresso della villetta è ancora coperto da un telo nero sfilacciato. Sembra che nei giorni scorsi sia stato ripulito l’interno dell’abitazione e sia stata ripristinata la corrente elettrica. Una cognata ha anche portato dei vestiti puliti perché prima o poi Michele Misseri in quella casa ci tornerà.