Maltrattamenti in famiglia e violenza sessuale: sono le accuse che pendono su Omar Favaro, nome tristemente noto alle cronache per aver partecipato 2001, assieme alla ex fidanzata Erika Di Nardo, al duplice delitto di Novi Ligure: i due, ancora minorenni, massacrarono con 97 coltellate la madre di lei, Susy Cassini, e il fratellino Gianluca di 11 anni. Ora, alla luce di un’indagine della procura di Ivrea (Torino), il 41enne – uscito dal carcere nel 2011 – deve rispondere di maltrattamenti nei confronti dell’ex moglie e della figlia, dal 2019 al 2021. “Ti sfregio con l’acido”, “Ti riduco in sedia a rotelle”, “Fai schifo”, “Sei anoressica”: queste alcune delle frasi che sarebbero state usate dall’uomo nei confronti della ex. Favaro, che respinge ogni accusa, non è ancora stato interrogato.

Omar Favaro

Violenze fisiche e psicologiche: gravi accuse per Omar

Sono una ventina gli episodi contestati a Favaro dai pm, che hanno chiuso un’indagine partita in seguito alla denuncia della ex moglie, tutelata dall’avvocato Francesca Violante. La donna ha parlato di “minacce di morte, botte, soprusi fisici e psicologici”, un clima di “costante paura” che Favaro avrebbe inflitto anche a sua figlia. Un quadro accusatorio di percosse e violenze fisiche e psicologiche che, se rimarrà invariato, potrebbe portare alla richiesta di rinvio a giudizio per l’uomo e poi al processo.

La relazione fra Omar e la ex nata sui social

I due, secondo quanto riporta il “Corriere della Sera” si erano conosciuti nove anni fa sui social, avevano iniziato a frequentarsi fino a sposarsi e avere una figlia. La relazione sarebbe degenerata durante i mesi del lockdown durante i quali Omar avrebbe iniziato a minacciare e umiliare la donna. “Durante la convivenza – riporta il quotidiano milanese – la donna chiede per quattro volte l’intervento dei carabinieri, ma al loro arrivo avrebbe poi minimizzato la gravità delle liti. Nel 2021 fugge da casa e la figlia viene affidata a Omar. Ma ora la bambina è tornata a vivere con la madre”.

Omar: “Accuse calunniose”

La scorsa estate il tribunale del riesame di Torino aveva respinto la richiesta di misure restrittive nei confronti dell’uomo e Favaro aveva definito “calunniose” le accuse mosse dei suoi confronti dalla ex moglie, sostenendo che la denuncia è arrivata nell’ambito di una battaglia per l’affidamento della figlia. “Con il deposito di tutti gli atti di indagine il nostro assistito sarà in grado di dare la propria versione dei fatti, contestando tutti gli addebiti”. È il commento dell’avvocato Lorenzo Repetti che lo difende insieme al collega di studio Vittorio Gatti.