Niente Giochi Olimpici per la nuotatrice transgender Lia Thomas. L’atleta statunitense è stata esclusa ufficialmente dalle gare femminili di alto livello avendo perso la causa legale contro World Aquatics – la Federazione internazionale di nuoto – presso il Tribunale Arbitrale per lo Sport o Court of Arbitration for Sport (TAS/CAS).
Gare femminili solo per nuotatrici trans diventate donne prima della pubertà
Thomas aveva chiesto al tribunale svizzero di annullare le norme approvate nel 2022 che a suo parere erano illegali e discriminate nei suoi confronti. World Aquatics aveva vietato alle donne transgender che hanno attraversato la pubertà maschile di competere nelle gare femminili, creando inoltre una categoria “aperta” accessibile agli atleti transgender.
La causa legale fra Lia Thomas e World Aquatics
L’organismo mondiale del nuoto ha sostenuto al TAS che Thomas non era un membro della federazione USA Swimming quando è stata avviata la causa legale. Inoltre, non aveva gareggiato in eventi femminili “ai fini della qualificazione o della selezione” per le competizioni mondiali di nuoto, come le Olimpiadi o i campionati del mondo.
Lia Thomas: “Divieti discriminatori”
In una dichiarazione fornita dal suo team legale, Thomas ha definito la decisione del TAS “profondamente deludente”. “I divieti generali che impediscono alle donne trans di competere sono discriminatori e ci privano di preziose opportunità atletiche che sono fondamentali per la nostra identità”, ha affermato la sportiva che ha esortato le donne trans a lottare per “per la nostra dignità e i diritti umani”.
Il World Aquatics, l’organismo globale per il nuoto ha appreso con favore questa decisione che “a nostro avviso rappresenta un importante passo avanti nei nostri sforzi per proteggere lo sport femminile”.
Lia Thomas e il contestato titolo universitario negli Stati Uniti
Dopo aver iniziato la sua transizione nel 2019, Lia Thomas era diventata nel marzo 2022 la prima nuotatrice transgender a vincere un titolo universitario negli Stati Uniti. L’atleta ha nuotato per l’Università della Pennsylvania vincendo un titolo NCAA in gare esterne al sistema competitivo World Aquatics.
I suoi risultati avevano suscitato accese polemiche, i suoi detrattori ritenevano che, avendo concorso in passato come uomo, godesse di un ingiusto vantaggio fisiologico. La politica del nuoto sugli atleti transgender è stata seguita da altri sport olimpici di alto livello, dall’atletica leggera e dal ciclismo, escludendo dagli eventi femminili coloro che hanno potenzialmente ottenuto vantaggi fisici duraturi dalla pubertà maschile.