Negli ultimi giorni sono moltissime le donne che stanno chiamando il numero anti violenza e stalking 1522. È uno degli effetti che sta avendo la generale costernazione per il delitto di Giulia Cecchettin, la 22enne brutalmente massacrata dall’ex Filippo Turetta. Molte sono adolescenti che temono di restare intrappolate in un legame tossico, tante sono madri di ragazze che magari hanno lasciato un fidanzato di recente e ora temono di dover fare i conti con ritorsioni, vendette e reazioni violente.
Telefonate al 1522 raddoppiate dopo l’assassinio di Giulia
Secondo quanto riferisce l’associazione Differenza Donna Ong, dopo l’omicidio di Giulia le chiamate all’1522 della presidenza del Consiglio dei Ministri – dipartimento per le Pari Opportunità sono raddoppiate: sono passate da 200 con picchi di 250 al giorno, prima del delitto, a 400 con picchi di 450 dopo l’uccisione della giovane di Vigonovo.
“Tante ragazze si trovano nella situazione di Giulia”
Arianna Gentili, responsabile della help line violenza e stalking 1522, ha confermato che l’aumento delle telefonate è cominciato il giorno del ritrovamento del cadavere di Giulia. “Di solito questo boom di telefonate – sottolinea Arianna Gentili all’ANSA – lo tocchiamo tra il 24/25 e 26 novembre per la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Quest’anno l’eco mediatico del femminicidio di Giulia ha fatto anticipare il picco. E questo perché in tante si sono identificate nella sua situazione. Giulia era una ragazza normale e come lei tante ragazze hanno lasciato il fidanzato e si ritrovano nella sua situazione“.
La preoccupazione di tante mamme per le figlie
Ma ad essere preoccupati sono anche molti genitori, in particolare madri, di ragazze che stanno vivendo situazioni a rischio. Grazie allo spazio su giornali e tv che sta avendo il caso di Giulia Cecchettin molte mamme hanno preso coscienza del fatto che in certi casi non c’è tempo da perdere e un aiuto va richiesto prima che accada l’irreparabile. Prova ne sia che anche le telefonate dei genitori al 1522 sono raddoppiate. “Da sempre riceviamo telefonate da parte di genitori e parenti – ha dichiarato Arianna Gentili – ma questa morte ha fatto risuonare ancora di più quella paura che avevano. La percezione che tua figlia sta subendo qualcosa di grave, di fronte a un fatto così drammatico, porta fuori quella paura“.
L’impotenza provata dai genitori
“L’altro pomeriggio – racconta la responsabile – ho risposto in un’ora a dieci telefonate in fila tutte da parte di madri che mi raccontavano che le figlie avevano da poco lasciato il compagno e che questo aveva cominciato a chiamarla, se lo ritrovavano fuori da scuola, sotto casa. La paura più grande dei genitori è l’impotenza. Avere la sensazione che tua figlia è in pericolo ed avere la frustrazione di non sapere come intervenire“.
Una vittima: “La morte Giulia mi ha aperto gli occhi”
“Credo di essere vittima di violenza da parte del mio compagno da almeno 25-30 anni ma me ne sono resa conto solo ora. Questo femminicidio mi ha aperto gli occhi“. Lo ha detto, secondo quanto riporta LaPresse, una donna vittima di violenza che ha chiamato un centro antiviolenza a Torino. “Non mi ero mai posta la domanda ma ora mi rendo conto di essere una possibile vittima e vorrei un appuntamento” ha detto ancora. La donna, di mezza età, ha riportato anche alcuni episodi di violenza fisica dicendo di essere stata in un caso “presa per la gola” ma di non aver mai “preso coscienza” del problema fino a questi giorni, quando è scoppiato il caso Cecchettin.
1522: un servizio gratuito attivo 24 h su 24
Il 1522 è un numero gratuito sia da rete fissa che mobile, attivo 24 h su 24, promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. Rispondono operatrici specializzate in grado di fornire aiuto, sostegno, o anche solo un consiglio, alle vittime di violenza e stalking. Vengono offerte informazioni utili e un orientamento verso i servizi socio-sanitari pubblici e privati presenti sul territorio nazionale. I casi di violenza che rivestono carattere di emergenza vengono accolti con una specifica procedura tecnico-operativa condivisa con le Forze dell’Ordine. Il servizio è attivo anche via chat. L’accoglienza è disponibile in italiano, inglese, francese, spagnolo, arabo, farsi, albanese, russo ucraino, portoghese, polacco.