In occasione della Giornata mondiale dell’Obesità l’Unicef Italia, con il contributo dell’Istituto Superiore di Sanità, ha lanciato la nuova pubblicazione «Il peso è giusto?» sul tema del sovrappeso e dell’obesità dei bambini. Nel mondo, nel 2022, 37 milioni di bambini e bambine di età inferiore ai 5 anni e oltre 390 milioni di bambini, bambine e adolescenti di età compresa tra i 5 e i 19 anni, erano in sovrappeso. Nel 2023, in Italia il 28,8% dei bambini e delle bambine fra gli 8 e i 9 anni era in sovrappeso/con obesità.
L’obesità in Italia
Nel nostro Paese, nel 2023 i bambini e le bambine in sovrappeso erano il 19,0%. E con obesità il 9,8%, inclusi coloro che presentano obesità grave (2,6%). È quanto rivela l’ultima indagine del Sistema di sorveglianza nazionale «OKkio alla Salute» dell’Istituto Superiore di Sanità. Lo studio, coinvolgendo oltre 50mila bambine/i e altrettante famiglie con campioni rappresentativi, descrive:
- la variabilità geografica e l’evoluzione nel tempo del peso,
- le abitudini alimentari, i livelli di attività fisica e di sedentarietà nei bambini e nelle bambine di 8-9 anni.
Le cattive abitudini dei bambini italiani
In particolare nel 2023, i genitori dei bambini campionati hanno riportato che quasi 2 bambine/i su 5 non fanno una colazione adeguata al mattino. Più della metà consuma una merenda abbondante a metà mattina, 1 su 4 beve quotidianamente bevande zuccherate/gassate e consuma frutta e verdura meno di una volta al giorno. Inoltre, il 37% dei bambini e delle bambine consuma i legumi “meno di una volta a settimana” e più della metà di loro mangia spuntini dolci “più di 3 giorni a settimana”.
Attività fisica contro l’obesità
Per quanto concerne l’attività fisica nel 2023 in Italia, un/una bambino/a su 5 non ha fatto attività fisica il giorno precedente l’intervista. Più del 70% non si reca a scuola a piedi o in bicicletta e quasi la metà trascorre più di 2 ore al giorno davanti alla TV, al tablet o al cellulare.
Nutrizione nei primi 1000 giorni di vita
Considerato il ruolo centrale della nutrizione nei primi 1000 giorni di vita come fattore determinante per la prevenzione dell’obesità, nel Report vengono presentati anche i dati del Sistema di Sorveglianza nazionale bambini e bambine 0-2 anni, promossa dal Ministero della Salute e coordinata dall’ISS, che nel 2022 ha coinvolto 35.550 madri. I risultati mostrano che i bambini/e allattati/e in maniera esclusiva a 2-3 mesi di età sono complessivamente il 46,7%. La percentuale di allattamento esclusivo diminuisce notevolmente tra i/le bambini/e di 4-5 mesi risultando pari al 30,0%. La prevalenza di bambini/e che ha assunto latte materno nella fascia d’età 12-15 mesi risulta pari al 36,2%. Il 13,0% di bambini e bambine tra 0 e-2 anni non è mai stato allattato.
Sovrappeso 427 milioni di bambini, nel sud Europa 500mila
La situazione è preoccupante non solo in Italia. Nei Paesi a reddito alto e medio-alto, dove vive il 31% di tutti i bambini e le bambine del mondo sotto i 5 anni, è concentrato il 48% di tutti i bambini e le bambine colpiti da sovrappeso. Per un totale di 427 milioni di bambini. Solo in Europa meridionale nel 2022 erano 500mila i bambini e le bambine in sovrappeso.
I consigli degli esperti per prevenire l’obesità
Un bambino italiano su tre è obeso o in sovrappeso, per sedentarietà, cattive abitudini alimentari e in generale stili di vita non corretti. Per affrontare il problema, è necessario un approccio personalizzato, basato su educazione alimentare, attività fisica e, nei casi più complessi, trattamenti farmacologici o chirurgici. Lo ricordano gli esperti dell’ospedale Bambino Gesù di Roma che, solo nell’ultimo anno, hanno seguito più di 1.300 bambini con problemi di peso. «È necessario affrontare il problema il più precocemente possibile – ha spiegato Danilo Fintini, dell’unità operativa di Endocrinologia e diabetologia dell’Ospedale – . Per favorire una crescita sana non servono diete, ma stimoli a cambiare lo stile alimentare e di vita. L’attività fisica è importante quanto la nutrizione: i bambini e gli adolescenti dovrebbero dedicare almeno 30-60 minuti al giorno al movimento. Ma l’indicazione più importante è che quando un bambino deve cambiare regime alimentare, lo deve fare tutta la famiglia».
Le previsioni per il futuro
Le prospettive future non sono rosee. Nel mondo più della metà degli adulti, ovvero circa il 60% (3,8 miliardi) e un terzo dei bambini e degli adolescenti, il 31% quindi 746 milioni, saranno in sovrappeso o obesi entro il 2050. Rappresentano una minaccia senza precedenti in termini di malattie e morti premature. Lo ha rivelato l’analisi globale più completa fatta finora in 204 Paesi e territori, pubblicata su The Lancet in occasione del World Obesity Day. Lo studio, condotto dai collaboratori del Global Burden of Disease Study BMI, stima che sovrappeso e obesità negli adulti (di 25 anni o più) e in bambini e adolescenti (5-24 anni) sono più che raddoppiati negli ultimi tre decenni (1990-2021). Hanno interessato 2,11 miliardi di adulti e 493 milioni di giovani in tutto il mondo nel 2021. Contro i 731 milioni e 198 milioni rispettivamente nel 1990. L’obesità prevale sul sovrappeso.
Obesità in aumento
Lo studio prevede un aumento sostanziale del 121% dell’obesità tra i giovani a livello globale, con un numero totale di bambini e adolescenti obesi che dovrebbe raggiungere i 360 milioni entro il 2050 (186 milioni in più rispetto al 2021). La prevalenza dell’obesità è più che raddoppiata a livello mondiale tra il 1990 e il 2021. Sia negli uomini adulti (dal 5,8% al 14,8%) che nelle donne (dal 10,2% al 20,8%). Livelli particolarmente elevati sono già stati raggiunti in Oceania e Nord Africa e in Medio Oriente, con oltre il 62% di maschi adulti a Nauru, Isole Cook e Samoa Americane e oltre il 71% di femmine adulte a Tonga e Nauru con obesità nel 2021. Tra i Paesi ad alto reddito, gli Stati Uniti hanno registrato i tassi più elevati di obesità. Con circa il 42% dei maschi e il 46% delle femmine nel 2021.
Otto Paesi nel mirino
Più della metà degli adulti sovrappeso o obesi nel 2021 vive in soli otto Paesi:
- Cina (402 milioni),
- India (180 milioni),
- Stati Uniti (172 milioni),
- Brasile (88 milioni),
- Russia (71 milioni),
- Messico (58 milioni),
- Indonesia (52 milioni)
- Egitto (41 milioni).
Entro il 2050, si prevede che un giovane su tre affetto da obesità (130 milioni) vivrà in due sole regioni: Nord Africa e Medio Oriente e America Latina e Caraibi.