Per la prima volta l’Italia è salita sul gradino più alto del podio olimpico nella gara a squadre di spada femminile, togliendosi lo sfizio di battere 30-29 la Francia padrona di casa. Per di più al minuto supplementare, dopo essersi ritrovata sotto anche di quattro punti. Il quartetto composto da Alberta Santuccio, Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi e Mara Navarria ha fatto la storia dello sport azzurro e per arrivarci si è allenato duramente, utilizzando addirittura la realtà virtuale.
La realtà virtuale in allenamento
Conquistare il metallo più prezioso alle Olimpiadi di Parigi 2024 non è stato di certo facile. Per la finale tra la squadra italiana e quella francese il suggestivo Gran Palais era gremito di tifosi di casa, che non si sono risparmiati in urla, cori e ovazioni. Un boato continuo che avrebbe potuto creare dei problemi al quartetto nostrano, che però aveva un asso nella manica. A svelare uno dei segreti di Santuccio, Fiamingo, Rizzi e Navarria è stato il ct Dario Chiadò. «Avevamo preparato tutto, abbiamo anche utilizzato la realtà virtuale per simulare il frastuono del tifo francese che avremmo trovato qui – ha raccontato dopo la vittoria -. Tra l’altro, ognuna delle ragazze fa un importante lavoro mentale, e ora la gioia è immensa».
Il ritiro di Mara Navarria dalla spada
Il particolare allenamento ha sicuramente aiutato Mara Navarria, la più esperta del gruppo entrata a gara in corso, che così è riuscita a «non sentire nulla». Con la medaglia d’oro al collo la 39enne ha annunciato il suo ritiro: «È il momento giusto: chiudo la mia carriera qui, al Gran Palais, dove tutto è cominciato con un Mondiale, 14 anni fa».
Rizzi: «Volevo questa medaglia»
Non contiene l’entusiasmo Giulia Rizzi che, in zona mista dopo aver conquistato l’oro con le sue compagne, ha raccontato: «È stato impattante il pubblico e l’emozione della prima Olimpiade, mi ha pregiudicato l’individuale, qui volevo assolutamente rifarmi. Eravamo determinate a raggiungere questa medaglia». La campionessa olimpica ha svelato che «nel momento di svantaggio sono riuscita a rosiccchiare queste tre stoccate, quello che si fa in una squadra, quando magari una non c’è, c’è l’altra. Io non volevo mollare, volevo questa medaglia, ero determinata a vincere. Il bello della spada è che non ci sono polemiche, sono molto emozionata, non riesco ancora a realizzare questo risultato, ringrazio tutte le mie compagne».
L’urlo di Santuccio: «Le campionesse della spada siamo noi»
Al termine della gara Alberta Santuccio, che entra di diritto nella storia dello sport azzurro per la stoccata del 30-29 che ha regalato alla scherma italiana la 50esima medaglia d’oro olimpica, si è lasciata andare a un urlo liberatorio. «Ho solo proseguito il lavoro delle mie compagne di squadra, sono contenta, siamo campionesse olimpiche», ha commentato abbracciata da Giovanni Malagò insieme alle altre campionesse azzurre. «Siamo commossi – ha aggiunto il presidente del Coni -, siamo tanto riconoscenti a queste ragazze, un tifo da stadio contro tutti e contro tutte. Siamo felici, ci siamo ripresi qualcosa che nei giorni passati ci eravamo meritati. Il destino si va a riprendere a volte quello che hai perso prima». E l’oro di Alberta Santuccio tra qualche giorno si chiamerà matrimonio. È, infatti, quasi tutto pronto per le sue nozze.
Fiamingo e Paltrinieri, fidanzati e campioni olimpici
Nonostante la sostituzione, anche Rossella Fiamingo ha mostrato tutta la sua felicità per l’impresa della squadra. Ma per lei la serata è stata doppiamente memorabile. Pochi minuti prima della stoccata dell’oro azzurro, il suo fidanzato, il nuotatore Gregorio Paltrinieri, ha vinto il bronzo negli 800 stile libero. «Ieri sera ci siamo detti che saremmo dovuti tornare al Villaggio con due medaglie, una a testa – ha svelato -. Ora possiamo festeggiare insieme. Lui l’oro l’aveva già vinto. E io adesso sul mio Wikipedia potrò vedere un oro, un argento e un bronzo olimpico».