Emergono dettagli agghiaccianti sull’omicidio di Giulia Cecchettin, uccisa sabato 11 novembre 2023 dall’ex fidanzato Filippo Turetta. Nelle 80 pagine del memoriale scritto a mano e al computer durante la detenzione, e che è stato depositato durante l’udienza in cui l’imputato ha deposto al processo in Corte d’Assise, sono riportati particolari sul rapporto tra i due.
Le foto di Giulia sul telefono di Turetta
Filippo Turetta ha raccontato, nero su bianco, la sua ossessione per Giulia Cecchettin. «Ogni volta che ci vedevamo facevo tante foto a Lei o a entrambi insieme. Mi piaceva farlo ed era un’abitudine. Ci saranno almeno tra le 15mila e le 20mila foto nella galleria del mio cellulare”. Un segno di un legame che non aveva voluto fosse spezzato, o forse un altro elemento di quella sensazione di “possesso” legata a una visione patriarcale.
L’ossessione di Filippo per Giulia Cecchettin
Nel memoriale Filippo Turetta ha dichiarato che Giulia «non era preoccupata o infastidita da questo». Quelle fotografie sarebbero state poi guardate e riguardate dal giovane durante la fuga in Germania, dopo l’omicidio e l’abbandono del cadavere della ragazza, nel vano tentativo di trovare la forza per suicidarsi.
Le foto il giorno dell’omicidio
Anche il pomeriggio del delitto, sabato 11 novembre 2023, quando i due andarono a fare shopping al centro commerciale “Nave de Vero” di Marghera, Turetta l’avrebbe ritratta con lo smartphone. «Ho scattato diverse foto – ha scritto Turetta – a noi o solo a Lei, ma non c’è niente di strano in questo». Nel suo memoriale ha ribadito (cosa che ha detto anche nel corso dell’interrogatorio in aula) che Giulia «è stata la mia prima e sola ragazza».
Il racconto dell’omicidio di Giulia
Turetta nel memoriale e in aula ha raccontato l’agghiacciante femminicidio di Giulia e il perché l’ha uccisa. «Ero accasciato sopra di lei – ha scritto il 23enne – che era per terra e continuava a gridare forte. In quel momento volevo toglierle la vita. Non ne potevo più di sentirla urlare, volevo che la smettesse, avrei voluto tornasse in macchina ma ormai era impossibile. Volevo che tutta quella situazione finisse al più presto».
I colpi al volto di Turetta a Giulia
Turetta ha poi raccontato le 75 coltellate che ha inferto al corpo dell’ex fidanzata. «Ho iniziato a colpirla con il coltello, avrei voluto darle solo un colpo al collo perché fosse meno ‘doloroso’ e più veloce possibile ma lei si difendeva con entrambe le braccia e spostava il corpo – ha scritto -. Così ho iniziato a colpire più velocemente possibile». Mentre colpiva, Turetta però non guardava più quel volto: «Credo di aver evitato di guardare più in basso. A un certo punto è come non la avessi sentita più urlare. Era in silenzio. Non avrei mai voluto colpirla sul viso, la cosa mi ha inorridito», ha svelato.