Una città a misura di donna e più sicura. Il Consiglio comunale di Ostuni, in provincia di Brindisi, ha deciso di aderire alla campagna SafePlace4 Women, letteralmente “luogo sicuro per le donne”. Si tratta di una iniziativa partita da alcune associazioni che aiutano le vittime di violenza e che sta coinvolgendo diverse località in Europa. In Italia è la prima volta che un’amministrazione aderisce.

Misure contro la violenza a Ostuni

Non si tratta di una dichiarazione di intenti. All’ordine del giorno approvato a Ostuni seguiranno misure concrete. In particolare, l’amministrazione comunale prevede di implementare l’illuminazione pubblica, soprattutto nelle strade di periferia. Tra le altre azioni da mettere in atto c’è la sensibilizzazione contro la violenza sulle donne nelle scuole e il divieto di pubblicità sessiste. Previste anche attività nei centri dove gli operatori sono a contatto con le donne vittime di violenze.

A presentare l’ordine del giorno è stata la consigliera del Pd, Rosalinda Giannotti, 27 anni, che ha abbracciato l’idea di fare uno specifico ordine del giorno sul tema della violenza sulle donne promosso dal gruppo del Partito Socialista Europeo del Comitato europeo delle regioni. L’iniziativa è piaciuta ed è stata approvata all’unanimità.

Ostuni avrà rifugi sicuri per le vittime

Rosalinda Giannotti ha poi precisato all’Ansa: «Ostuni è la prima città in Italia ad aderire a questa iniziativa approvando un ordine del giorno ed è importantissimo che sia stato votato all’unanimità». Tra le misure previste, ci sono anche una maggiore formazione per gli operatori che hanno che sono a contatto con le vittime, la creazione di rifugi sicuri e maggiori risorse da investire nei centri antiviolenza che operano sul territorio.

Anche Londra è una “città sicura”

Ostuni è la prima città in Italia, ma non è l’unica in Europa ad avere aderito alla campagna SafePlace4Women. Lo ha fatto, per esempio, Londra.

La campagna SafePlace4Women è stata lanciata dalla presidente dell’associazione PES Women, Zita Gurmai, e dal presidente del PES CoR, Christophe Rouillon, l’anno scorso a Valencia. Invita le autorità a dichiarare le loro città e regioni come spazi sicuri per le donne impegnandosi in politiche che garantiscano la sicurezza e ad adottare una risoluzione che contenga 12 misure che possono essere adottate dalle autorità locali.

Una donna su tre è vittima di violenza

Oltre la metà delle donne nell’Unione europea ha subito molestie sessuali e una donna su tre è stata vittima di stupro. Le misure contenute nella risoluzione includono rifugi per le vittime di violenza, il divieto di pubblicità sessista e il ripensamento del design generale delle nostre città in aree come i trasporti o l’illuminazione negli spazi pubblici. Proprio le misure che verranno attuate ad Ostuni.