Dal 2020 i cinque uomini più ricchi al mondo (Elon Musk, Bernard Arnault, Jeff Bezos, Larry Ellison e Warren Buffett) hanno più che raddoppiato, in termini reali, le proprie fortune – da 405 a 869 miliardi di dollari – a un ritmo di 14 milioni di dollari all’ora, mentre la ricchezza complessiva di quasi 5 miliardi di persone più povere non ha mostrato barlume di crescita.
Ai ritmi attuali, nel giro di un decennio potremmo avere il primo trilionario della storia dell’umanità, ma ci vorranno 230 anni per porre fine alla povertà. È quanto emerge da “Disuguaglianza: il potere al servizio di pochi”, il nuovo rapporto pubblicato da Oxfam, organizzazione impegnata nella lotta alle disuguaglianze, in occasione dei lavori del World Economic Forum di Davos.
Si allarga la forbice tra ricchi e poveri
Ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri non solo nel mondo ma anche in Italia: secondo il rapporto di Oxfam, tra il 2021 e il 2022 c’è un dimezzamento della ricchezza detenuta dal 20% più povero (passata dallo 0,51% allo 0,27%), a fronte di una sostanziale stabilità della quota del 10% più ricco degli italiani. La forbice si amplia: se a fine 2021 la ricchezza del top 10% era 6,3 volte superiore a quella dalla metà più povera della popolazione, il rapporto supera il valore 6,7 nel 2022.
Ancor più al vertice della piramide distributiva, i patrimoni dell’1% più ricco (titolare, a fine 2022, del 23,1% della ricchezza nazionale) erano oltre 84 volte superiori alla ricchezza del 20% più povero della popolazione italiana.
Cresce il numero dei multimilionari italiani
Non a caso, dall’inizio della pandemia fino a novembre 2023 il numero dei miliardari italiani è aumentato di 27 unità (passando da 36 a 63) e il valore dei patrimoni miliardari (pari a 217,6 miliardi di dollari a fine novembre 2023) è cresciuto di oltre 68 miliardi di dollari (+46%). Nel corso del 2023 è cresciuto sensibilmente anche il numero dei multimilionari italiani: l’insieme dei titolari di patrimoni finanziari superiori a 5 milioni di dollari ha visto 11.830 nuovi ingressi su base annua.
Aumenta l’incidenza della povertà assoluta
Allo stesso tempo, cresce l’incidenza della povertà assoluta nel 2022, destinata a peggiorare nel 2023 secondo Oxfam. Nel 2022 il fenomeno della povertà assoluta mostrava in Italia una maggiore diffusione rispetto all’anno precedente. Poco più di 2 milioni e 180 mila famiglie per un totale di 5,6 milioni di individui versavano nel 2022 in condizioni di povertà assoluta, non disponendo di risorse mensili sufficienti ad acquistare un paniere di beni e servizi essenziali per vivere in condizioni dignitose.
L’incidenza della povertà a livello familiare è passata in un anno dal 7,7% all’8,3%, mentre quella individuale è cresciuta dal 9,1% al 9,7%. Un aggiornamento che si colloca in coerenza con il trend più che ventennale di crescita della povertà in Italia, sospinta da una perdurante stagnazione economica e dagli effetti non cicatrizzati delle crisi che nel nuovo millennio si sono abbattute sul nostro Paese.