Ha dato fastidio a qualche mente bacata il murale che raffigura Paola Egonu intenta a schiacciare con la scritta “Stop hate stop racism”: l’opera realizzata dalla street artist Laika davanti alla sede del Coni di Roma è stata vandalizzata da ignoti nella notte tra il 12 e il 13 agosto. Sdegno bipartisan della politica, la pallavolista ha preferito non commentare ufficialmente l’accaduto.
L’opera “Italianità” dedicata a Paola Egonu
Laika ha dedicato l’opera a Paola Egonu, protagonista a Parigi 2024 della storica medaglia d’oro conquistata dalle azzurre del volley. Il titolo del murale, realizzato sul muro di fronte la sede delle Federazioni, è un eloquente “Italianità”, una condanna a ogni forma di razzismo razzismo, odio e xenofobia. E forse anche una risposta ai discutibili commenti fatti nei mesi scorsi sui tratti somatici della fuoriclasse di Cittadella.
Il murale vandalizzato con vernice rosa
L’opera della street artist romana – che rappresenta la Egonu con la medaglia al collo mentre spicca il volo eseguendo una delle sue leggendarie schiacciate – è stata deturpata utilizzando della vernice rosa per coprire gambe, braccia e viso della campionessa italiana. Nel pomeriggio una passante ha voluto ridipingere con un pennarello la pelle di Paola Egonu provando a riportare il murale alla sua forma originale.
Inclusività e accoglienza: il messaggio del murale
Laika, artista che ha già messo la sua firma sui muri di Roma con l’opera dedicata a Michela Murgia, aveva presentato il suo murale sul suo profilo Instagram con queste parole: «Nel nostro paese non c’è più spazio per xenofobia, razzismo, odio ed intolleranza. Il razzismo è una piaga sociale che va sconfitta. Farlo anche attraverso lo sport è importantissimo. Credo in un futuro di inclusività, di accoglienza e di rispetto dei diritti umani. Essere rappresentat* da atlete come Paola Egonu, Myriam Sylla, Ekaterina Antropova è un onore. Vederle con la medaglia più preziosa dei giochi olimpici al collo, mentre cantano commosse l’inno italiano è una gioia immensa. Dedico questo poster a tutti gli Italiani non riconosciuti come tali dal nostro stato».
Laika: «Il razzismo è un cancro da cui l’Italia deve guarire»
Dopo il danneggiamento della sua opera, la street artist ha commentato l’accaduto nelle sue storie di Instagram con queste parole: «Il razzismo è un cancro brutto da cui l’Italia deve guarire». L'”attacchina romana” – come ama definirsi lei stessa – ha ricevuto numerosi messaggi di solidarietà sul suo profilo Instagram e, nelle storie, ha lanciato l’idea di dipingere l’intero muro.
Deliri e gaffe sulla Egonu, da Vannacci a Vespa
Purtroppo nei mesi scorsi Paola Egonu è stata al centro di polemiche che hanno messo in luce quanta strada si debba ancora fare in Italia per raggiungere il pieno rispetto dei diritti e l’inclusività. Considerazioni come quelle fatte dall’ex generale Roberto Vannacci, neoeletto con la Lega al Parlamento Europeo, sui tratti somatici della pallavolista “diversi dalla maggioranza degli italiani”, hanno riportato il dibattito politico indietro anni luce. Per non parlare dei recenti, imbarazzanti, commenti di Bruno Vespa che, nel congratularsi con le azzurre del volley, aveva scritto sui social: «Straordinaria la nazionale pallavolista femminile. Complimenti a Paola Egonu e Myriam Sylla: brave, nere, italiane. Esempio di integrazione vincente». Il web si era rivoltato giudicando le espressioni utilizzate dal giornalista del tutto fuori luogo.
Dal Pd a Forza Italia, la politica solidale con Paola Egonu
Solidarietà bipartisan è scattata nei confronti di Paola Egonu dopo il vergognoso episodio di Roma. Dal Pd al Movimento 5 Stelle, da Azione a Forza Italia, lo sdegno è stato unanime. «Il razzismo fa schifo e va contrastato», ha tuonato la segretaria dem Elly Schlein richiamando il tema dello ius soli. «Per noi – ha detto – chi nasce o cresce in Italia è italiana o italiano e continueremo a batterci per cambiare la legge sulla cittadinanza». Da parte del governo, il ministro dello Sport, Andrea Abodi ha scritto: «il rispetto e l’educazione si coltivano quotidianamente, per sconfiggere ignoranza, inciviltà e insensibilità. Insieme». il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha parlato di «grave gesto di becero razzismo», garantendo che «il mio impegno contro ogni forma di discriminazione è massimo, soprattutto per sensibilizzare i più giovani su episodi come questo».
La ministra del Turismo, Daniela Santanché, ha scritto su X: «Ogni forma di razzismo va denunciata e combattuta». «La trasfigurazione del murale raffigurante Paola Egonu davanti alla sede nazionale del Coni a Roma è uno scempio alla civiltà e ci fa sprofondare nel Medio Evo», è stato il commento della deputata di Fratelli d’Italia, e consigliere nazionale del Coni, Elisabetta Lancellotta. Condanna è arrivata anche dalle istituzioni locali.
Ha parlato di “vergogna” il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri: «un vile insulto ad una grande italiana che ha portato in cima al mondo i colori del nostro Paese e ad un’artista impegnata contro la xenofobia». «Un gesto indegno e vile – ha aggiunto il presidente del Lazio Francesco Rocca – contro la figura di una grande donna».