Quelli di Parigi 2024 saranno i giochi più inclusivi di sempre. Per la prima volta atleti e atlete saranno presenti in egual misura: 5.250 maschi, 5.250 femmine, un traguardo storico. Ecco gli sportivi da non perdere.
Gianmarco Tamberi e Arianna Errigo: portabandiera a Parigi 2024
Una delle regole auree di una coppia è la condivisione. Per averne una prova, conviene guardare Gimbo Tamberi e Arianna Errigo. Discipline a parte (lui è altista, lei fiorettista), l’elenco dei punti in comune è lungo, a cominciare dall’oro olimpico: uno per ciascuno. Arianna l’ha vinto a Rio nella gara a squadre (dopo l’argento individuale del 2012 e prima del bronzo a squadre del 2020), Gimbo tre anni fa a Tokyo con un salto epico di 2 metri e 37, a pari merito con Mutaz Barshim. Oltre a questo, lui e Arianna condividono l’esperienza dei veterani, la pressione di chi deve confermare l’impresa e il titolo fresco fresco di campioni europei. Ma soprattutto condivideranno il ruolo di portabandiera.
Gregorio Paltrinieri e Benedetta Pilato: il veterano e la bambina
Delle tante storie che si potrebbero raccontare sul nuoto italico, la più avvincente ha a che fare con il tempo. Quello dell’inizio e quello della fine di una carriera, che nella vita di un atleta scorre a velocità accelerate. Gregorio Patrinieri e Benedetta Pilato sono la metafora perfetta: campione lui, enfant prodige lei, incarnano le stagioni più potenti della parabola sportiva. Gregorio è salito su tutti i podi olimpici, vincendo in vasca e in mare. Parigi, dice, è il banco di prova: se capirà di non essere più competitivo, smetterà, anche se ha solo 29 anni. Benedetta, 19enne, ha mescolato ori, record mondiali e cedimenti adolescenziali. Come a Tokyo, quando ha sbagliato un movimento delle gambe. Ora, cerca un riscatto e un podio che consacrerebbe il suo talento.
Mattia Furlani e Larissa Iapichino: i giovani del lungo
La prima volta non si scorda mai. Dunque, segnatevi queste date: 4, 6 e 8 agosto, le gare di salto in lungo maschile e femminile, quando scenderanno in campo Mattia Furlani e Larissa Iapichino. 19 anni lui, 21 lei, sembrano disegnati dalla stessa mano: genitori atleti, sangue misto, talento da vendere. Entrambi arrivano a Parigi da vicecampioni europei e le aspettative sono alte. Poi, certo, c’è il fattore emozione a rendere tutto imprevedibile. Le prime volte, infatti, non hanno vie di mezzo, possono essere una magia o una delusione. Nessuna delle due però è definitiva: è quello che viene dopo a definirti.
Paola Egonu e Julio Velasco: due cuori nella pallavolo
Certe storie sembrano scritte da un bravo sceneggiatore e invece sono vere. Come quella di Paola Egonu e Julio Velasco: una delle coppie sportive più attese di Parigi 2024, che arriva ai Giochi con un favoloso colpo di scena. Per capire, serve un passo indietro: un anno fa, Egonu viene messa fuori squadra dall’ex ct Davide Mazzanti, la nazionale va ko agli Europei e manca la qualificazione olimpica diretta, Mazzanti viene esonerato e Velasco prende il suo posto. Arrivare a Parigi però è una questione di riconteggi e ranking. Quando tutto sembra perso, arriva il pass: la nazionale di Paola e Julio non è solo una bella idea. La giocatrice più forte e l’allenatore del mito insieme, alle Olimpiadi, sono roba da far invidia a Mila e Shiro. Se la sceneggiatura prevede il lieto fine, solo il campo lo dirà. Le premesse però ci sono tutte.
Simone Biles e Adam Peaty ritornano a Parigi 2024
Le coppie da non perdere non sono solo azzurre. Anzi, la più epica non parla italiano, ma va seguita con la stessa attenzione perché insegna una verità che vale per tutti: la forza più grande sta nell’accettare la propria fragilità. Simone Biles, la più forte atleta americana di sempre, e Adam Peaty, nuotatore inglese e ranista dei record, per anni sono stati descritti come alieni che lasciavano agli avversari i posti dal secondo in giù. Finché, un giorno, hanno detto basta. Sono usciti di scena per prendersi cura della propria salute mentale e, alla fine, sono tornati. Indeboliti? Per niente. La Biles, alla sua gara di esordio, ha messo in scena un salto che prima di lei solo i maschi erano riusciti a fare. Guardare in faccia il dolore e accettarlo ti rende invincibile. E questo vale più delle medaglie.
Sky Brown e Andy Macdonald: gli skaters da sogno
L’età è solo un numero e la coppia Sky Brown e Andy Macdonald ne è la prova. 16 anni lei, 51 lui, sono il dream team della squadra inglese di skateboard. Sky, che a Tokyo ha vinto un bronzo a 13 anni appena compiuti, è la più giovane medagliata olimpica di sempre. Fenomeno dello skateboard, sognava una qualificazione olimpica anche nel surf, ma l’impresa le è sfuggita. Andy, veterano e mito assoluto, ha più del triplo dei suoi anni e in uno sport dominato dai teenager regge inossidabile. E (quasi) insensibile al tempo che passa. «Guardo questi ragazzini cadere e penso: se prendessi un colpo del genere, starei fuori una settimana». L’età, appunto, è solo un numero. Finché non caschi dallo skateboard.
Tom Daley e Sha’Carri Richardson: icone LGBTQ+
Nell’elenco di chi tenere d’occhio non può mancare la coppia Lgbtq+: Tom Daley e Sha’Carri Richardson. Tuffatore britannico lui, velocista americana lei, alla gara dei più belli occupano di diritto il podio. 24enne, nera, bisessuale, Sha’Carri è la donna più veloce al mondo. Nel 2021, dopo essersi qualificata ai Giochi di Tokyo ha fatto coming out. A Tokyo, però, non c’è andata perché trovata positiva alla cannabis, usata per calmare gli attacchi di panico dopo la notizia della morte della madre. Archiviata la squalifica, è tornata, diventando la numero uno. Tom, invece, a Tokyo è andato (era la sua terza volta) salendo sul gradino più alto del podio. L’arma segreta? Lavorare a maglia tra un tuffo e l’altro. Sul suo profilo Instagram ha già condiviso l’inizio del maglione che ha in programma per Parigi. Porterà un altro oro?
Alica Schmidt e Thomas Ceccon: i belli a Parigi 2024
Quando sei la più bella del mondo, far coppia non è semplice. Alica Schmidt, velocista tedesca, il titolo l’ha conquistato furor di popolo, forte dei suoi 5 milioni di follower. La qualificazione, in dubbio, è arrivata. Ora, trovarle un partner sportivo sul palcoscenico olimpico non è semplice. Per campanilismo, scegliamo Thomas Ceccon, che a Parigi arriva con due medaglie olimpiche e tre ori mondiali. Tifiamo perché porti a casa altre medaglie. E se non dovesse riuscirci, sarà comunque un bel vedere.