Christina Koch, Victor Glover, Reid Wiseman e Jeremy Hansen. Sono i nomi dei quattro astronauti che parteciperanno alla missione Artemis II, la prima con equipaggio a bordo della navicella spaziale Orion. Nel 2024 voleranno fin dietro la faccia nascosta della Luna, spingendosi più lontano dalla Terra di quanto non abbia mai fatto un essere umano. Si tratta del tanto sospirato ritorno al satellite della Terra oltre mezzo secolo dopo la missione Apollo, datata 1972.
“L’equipaggio dell’umanità”
I nomi dei quattro “pionieri” sono stati annunciati dal numero uno della Nasa, Bill Nelson, nel corso di un evento organizzato presso l’Ellington Field vicino al Johnson Space Center di Houston. “L’equipaggio di Artemis II rappresenta migliaia di persone che lavorano instancabilmente per portarci alle stelle. Questo è il loro equipaggio, questo è il nostro equipaggio, questo è l’equipaggio dell’umanità“, ha detto Nelson, sottolineando come Artemis II “non porterà solo loro, ma anche la speranza di milioni di persone di tutto il mondo“.
Lo scopo della missione intorno alla Luna
La missione, basata sul successo ottenuto da Artemis I a fine 2022, sarà lanciata non prima di novembre 2024 dal Kennedy Space Center, in Florida, con il super razzo americano Space Launch System (Sls). Servirà a testare l’affidabilità e la sicurezza della navetta Orion, con il modulo di servizio fornito dall’Agenzia spaziale europea (Esa), in vista dell’allunaggio previsto con la missione Artemis III per il 2025 o 2026.
Dopo il lancio, la capsula Orion sarà immessa in un’orbita preliminare a circa 2.900 chilometri dalla Terra. Poi in un’orbita più alta a circa 74.000 chilometri di altezza, oltre i satelliti per le comunicazioni e la navigazione Gps. Qui avverrà la separazione dallo stadio superiore del razzo Sls.
La navetta impiegherà 23 ore e mezza per completare un giro intorno alla Terra. Gli astronauti a bordo eseguiranno una serie di test per verificare il funzionamento del vari sistemi di Orion, inclusi quelli per i rendezvous e l’attracco necessari per le missioni successive. Nel frattempo gli ingegneri a Terra controlleranno il funzionamento del sistema di supporto vitale per gli astronauti e verificheranno la capacità di comunicare con Orion attraverso le antenne del Deep Space Network.
Quando tutti i test saranno completati, il motore del modulo di servizio di Orion si accenderà per spingere la capsula verso la Luna. Il viaggio di andata durerà circa quattro giorni. La capsula non entrerà nell’orbita lunare. Volerà invece dietro la faccia nascosta della Luna, sorvolandola a oltre 10.000 chilometri di altezza, e sfrutterà la gravità per tornare verso Terra.
La missione si concluderà con un tuffo nell’oceano Pacifico, seguendo una traiettoria simile a quella adottata nel1970 dall’Apollo 13, dopo che un’esplosione nel modulo di servizio impose la rinuncia all’allunaggio.
Chi sono i quattro astronauti
A bordo, il ruolo di specialista di missione sarà ricoperto da una donna, la statunitense Christina Koch. L’astronauta ha iniziato la sua carriera come ingegnere elettrico e nel 2019 è volata sulla Stazione spaziale internazionale (Iss). Qui ha partecipato alla prima attività extraveicolare tutta al femminile stabilendo il record del più lungo volo spaziale di una donna (328 giorni).
Il secondo specialista di missione sarà il canadese Jeremy Hansen, che prima di lavorare per l’agenzia spaziale canadese (Csa) è stato un pilota militare. Attualmente lavora con la Nasa per l’addestramento degli astronauti e le operazioni di missione. Per lui Artemis II sarà la prima missione nello spazio.
Victor Glover, astronauta Nasa della classe 2013, ricoprirà invece il ruolo di pilota per guidare la capsula Orion intorno alla Luna, forte della sua precedente esperienza di pilota per la missione Crew-1 di SpaceX.
Infine, il ruolo di comandante sarà affidato all’americano Reid Wiseman, che nel suo curriculum vanta il comando di una missione di ricerca sottomarina (Neemo21) e un’esperienza a bordo della Iss come ingegnere di volo nel 2014.