La Grecia ha legalizzato il matrimonio civile per le coppie gay. Una decisione storica presa dal parlamento di Atene, nonostante la forte contrarietà della chiesa ortodossa. La legge che consente i matrimoni fra persone dello stesso sesso, prevede per i coniugi la possibilità di adottare bambini. Il primo ministro Kyriakos Mitsotakis, leader conservatore di Nea Dimokratia, ha detto che la nuova legge “abolisce una grave diseguaglianza”.

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Legge approvata da una maggioranza trasversale

Il disegno di legge redatto dal governo di centrodestra di Mitsotakis è stato votato, dopo due giorni di dibattito, da una maggioranza trasversale di 176 deputati in un parlamento composto da 300 seggi: presenti al momento della votazione 254 deputati e 46 assenti. 76 parlamentari hanno invece respinto la riforma, mentre due si sono astenuti.

Come si sono schierati i partiti in Grecia

L’iniziativa, promossa dal governo conservatore di Nea Dimokratia, ha ottenuto il sostegno dei partiti all’opposizione di Syriza (guidata per la prima volta da un leader dichiaratamente omosessuale, Stefanos Kasselakis), Pasok, Nea Aristerà e Plefsi eleftherias. Contrari al disegno di legge si sono invece detti i
deputati del partito di estrema destra Spartiates, i nazionalisti di Elliniki Lysi, quelli del partito ultraconservatore Niki e anche i parlamentari del Kke, il partito comunista greco.

Forte disaccordo della chiesa ortodossa

La Grecia diventa così il primo paese cristiano ortodosso a legalizzare il matrimonio civile tra persone dello stesso sesso. La riforma è passata nonostante la dura opposizione da parte dell’influente chiesa ortodossa greca, che ha accusato la riforma di “sovvertire le fondamenta della società” e ha invitato i deputati, tramite una lettera, a non approvarla. Una posizione in linea con l’ala più conservatrice del partito di Nea Dimokratia.

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La soddisfazione del premier greco

“Da domani, un’ulteriore barriera tra i cittadini sarà rimossa e diventerà un ponte di convivenza in uno Stato libero”, ha dichiarato il premier greco Kyriakos Mitsotakis che ha sostenuto con forza il disegno di legge. La necessità di tutelare i figli sarebbe, secondo Mitsotakis, il motore del disegno di legge. “Persone invisibili diventeranno finalmente visibili e i loro figli avranno gli stessi diritti degli altri bambini”, ha dichiarato il premier, ricordando che “l’immagine della famiglia è sempre cambiata in risposta ai cambiamenti della società”.

Adottabilità e madri surrogate: cosa permette la legge

La nuova legge riconosce i diritti genitoriali per le coppie dello stesso sesso, ma non consentirà agli uomini omosessuali di acquisire figli biologici attraverso madri surrogate in Grecia. Stefanos Kasselakis, leadr di Syriza, pur avendo appoggiato la riforma l’ha criticata perché non riconosce alle coppie dello stesso sesso il diritto alla procreazione assistita e alla maternità surrogata, pratica legale in Grecia per le donne single e le coppie eterosessuali.

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Verso il riconoscimento di pieni diritti civili

Già nel 2015 il governo di Alexis Tsipras aveva reso possibili le unioni civili per le coppie omosessuali. Un riconoscimento che non offriva però le stesse garanzie giuridiche del matrimonio. Finora nelle famiglie gay con figli solo il genitore biologico è considerato dalla legge il tutore del bambino, mentre l’altro rimane formalmente un estraneo.