Per la prima volta uno studio scientifico ha evidenziato che i PFAS – sostanze chimiche soprannominate “inquinanti eterni” per la loro persistenza all’interno dell’organismo – sono in grado di superare la barriera della nostra pelle per entrare nel flusso sanguigno.
Secondo una ricerca i PFAS oltrepassano l’epidermide
Da tempo gli scienziati hanno verificato come i “forever chemicals” vengano assorbiti in seguito ad ingestione ed inalazione e finiscano per accumularsi nel plasma, nel fegato e nei reni. Ora, secondo uno studio dell’Università di Birmingham, è stato verificato che questi composti chimici – tecnicamente sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate – possono superare l’epidermide e fluire nel sangue.
Nello studio, pubblicato sulla rivista Environment International, i ricercatori hanno utilizzato modelli di pelle umana 3D per analizzare l’assorbimento di 17 dei PFAS più ampiamente utilizzati. Di queste sostanze chimiche, 15 sono state trovate assorbite dalla pelle.
La contaminazione globale dei PFAS
I PFAS si possono trovare in una vasta gamma di prodotti di uso quotidiano, dalla carta igienica agli imballaggi alimentari, dai cosmetici al filo interdentale. Noti come “inquinanti eterni” o “sostanze chimiche per sempre”, questi composti si decompongono molto lentamente e ormai si trovano dispersi un po’ ovunque nel terreno, negli oceani e nei corsi d’acqua. La United States Geological Survey ha rilevato che nel 2023 quasi metà dell’acqua di rubinetto degli Stati Uniti era contaminata da qualche tipo di PFAS.
L’associazione fra PFAS e rischi per la salute
Numerosi studi hanno rilevato associazioni tra l’esposizione ai PFAS e l’aumento del colesterolo e della pressione sanguigna, una riduzione del sistema immunitario, problemi riproduttivi e un aumento del rischio di alcuni tipi di cancro, come riportato dall’Agenzia statunitense per le sostanze tossiche e il registro delle malattie (ATSDR).
“Dimostrato l’assorbimento attraverso la pelle”
“La capacità di queste sostanze chimiche di essere assorbite attraverso la pelle è stata precedentemente scartata perché le molecole sono ionizzate”, ha affermato Oddny Ragnarsdóttir, ricercatore presso l’Università di Birmingham. “Si pensava che la carica elettrica che conferisce loro la capacità di respingere acqua e macchie le rendesse anche incapaci di attraversare la membrana cutanea. La nostra ricerca dimostra che questa teoria non è sempre vera e che, in effetti, l’assorbimento attraverso la pelle potrebbe essere una fonte significativa di esposizione a queste sostanze chimiche nocive“.
Gli inquinanti eterni nei prodotti di uso quotidiano
Anche se non è ancora del tutto chiaro il rischio per la salute rappresentato da questi “inquinanti eterni”, queste scoperte sottolineano l’importanza di nuovi studi sull’argomento e sollevano domande sulla presenza di queste sostanze chimiche nei prodotti di uso quotidiano.