Il numero di lavoratori che non possono permettersi una settimana di ferie né nel proprio Paese né all’estero è aumentato di oltre due milioni. Secondo un’analisi condotta dalla Confederazione europea dei sindacati (CES) sui dati UE, la cosiddetta “povertà da vacanza” ha toccato 39,7 milioni di lavoratori (il 15% del totale) nel 2022, rispetto ai 37,6 milioni (14%) del 2021.

Povertà da vacanza, i Paesi che soffrono di più

Lo studio evidenzia alcune difformità all’interno degli Stati membri dell’Unione: la Francia è la nazione che registra il maggiore aumento della “povertà da vacanza” con quasi cinque milioni di persone costrette a rimanere a casa. L’aumento percentuale maggiore dall’ultima rilevazione si è invece verificato in Irlanda con un incremento del 4% tra il 2021 e il 2022 della popolazione attiva che non può permettersi un periodo di ferie. Sono 13 i Paesi in cui la situazione è peggiore della media del 14,6% del blocco, con la Romania (36%), Cipro (25%) e Grecia (25%) in coda.

Dati non certo confortanti che per il 2023 potrebbero essere ancora peggiori, frutto della combinazione di aumenti record del costo delle vacanze registrato la scorsa estate e dal calo dei salari reali in tutta l’UE a causa dell’inflazione.

Spiaggia

«La vacanza non è un lusso»

Commentando lo studio, la segretaria generale della CES Esther Lynch ha affermato: «Dopo aver lavorato duramente tutto l’anno, i lavoratori dovrebbero potersi permettere una vacanza. Una vacanza non è un lusso, avere del tempo libero con la famiglia è fondamentale per proteggere la salute fisica e mentale dei lavoratori, oltre a fornire esperienze preziose ai bambini».

«L’aumento del numero di famiglie della classe operaia che potevano permettersi una vacanza è stato uno dei grandi progressi sociali dell’Europa del XX secolo – ha aggiunto -. Ha migliorato la salute e il benessere di milioni di persone e ha contribuito a un senso di progresso e ottimismo. Queste cifre mostrano come il progresso sociale si stia invertendo a causa dell’aumento della disuguaglianza economica».

Chi spende di più per viaggiare?

Secondo le statistiche di Eurostat, il 62% circa dei residenti UE ha effettuato almeno una vacanza nel 2022. Si è trattato per la maggior parte di soggiorni brevi, spesso all’interno della propria nazione. Riguardo ai viaggi internazionali, sono i tedeschi ad aver speso decisamente di più rispetto agli altri, con 85,2 miliardi di euro, seguiti dai francesi con 39,2 miliardi di euro.