Dopo la Scozia è il turno della Catalogna e si spera del resto della Spagna (e perché no, anche dell’Italia): il Governo catalano è pronto ad avviare un progetto che permetterà alle donne di ritirare gratis in farmacia prodotti mestruali riutilizzabili. Si stima che a beneficiare dell’iniziativa saranno 2,5 milioni di persone. Ma chi può aderire e come ritirare i prodotti?
Prodotti mestruali gratis in Catalogna: dove, quando e come
La Catalogna fa da apripista, o almeno si spera. Il Governo della Generalitat ha messo a disposizione 8,5 milioni di euro per facilitare l’accesso gratuito ai prodotti mestruali riutilizzabili. Si stima che a beneficiarne saranno 2,5 milioni di persone, tra le quali donne e persone non binarie e uomini trans che hanno le mestruazioni. Lo ha comunicato il ministro delle Uguaglianze e del Femminismo, Tania Verge, spiegando che dal primo trimestre del 2024 le farmacie distribuiranno gratuitamente prodotti mestruali riutilizzabili, oltre a dare ascolto alle donne e alle loro esigenze. Il personale, inoltre, fornirà consigli su misura in merito a mestruazioni e tutto ciò che ne ruota attorno.
Per ritirare i prodotti basterà recarsi presso le farmacie convenzionate, presentando un codice QR (personale e non cedibile) che si ottiene in un’apposita applicazione messa a disposizione dei cittadini. A quel punto, non si dovrà fare altro che scegliere tra una coppetta mestruale, un assorbente o una mutandina mestruale riutilizzabile.
I benefici dell’iniziativa
Il ministro catalano ha sottolineato che si tratta di un’iniziativa pionieristica nel mondo e riconosce un nuovo diritto, quello dell’equità mestruale. Per Vige si tratta di un importante passo in avanti in termini di giustizia sociale, facilitando il libero accesso a questi prodotti. Al contempo, si fa del bene all’ambiente, contribuendo a ridurre le oltre 9000 tonnellate di rifiuti prodotti ogni anno in Catalogna a causa dell’uso di tamponi e assorbenti monouso. Non solo: il progetto si schiera in favore della giustizia di genere, in quanto saranno offerti consigli per porre fine allo stigma e ai tabù relativi a quei periodi che mettono a rischio la salute delle donne.
A trarne maggiore beneficio, naturalmente, saranno le persone che versano in condizioni economiche precarie, per cui far fronte a costi sempre crescenti non è affatto facile. Come evidenziato dal ministro, la distribuzione gratuita di prodotti mestruali riutilizzabili comporterà un notevole risparmio: se le donne decideranno di abbandonare gli assorbenti a favore della coppetta, spenderanno circa 145 euro in tutta la loro vita fertile, rispetto ai 2500 euro stimati per l’acquisto di assorbenti monouso e tamponi.