Il cielo di settembre vede avvicinarsi all’orizzonte l’equinozio d’autunno, il momento in cui la durata di giorno e notte si equivalgono: cadrà il 23 del mese alle ore 8.50 italiane. Ma prima di questo appuntamento, un altro evento terrà impegnati gli appassionati di astronomia: è infatti in arrivo la cometa Nishimura (la “cometa verde”), scoperta solo un mese fa dall’astrofilo giapponese Hideo Nishimura. Si tratta di un corpo roccioso e ghiacciato, di cui non si conoscono ancora le dimensioni esatte.

Il 12 settembre la minima distanza dalla Terra

C/2023 P1, nome in codice dell’astro, raggiungerà il punto di massimo avvicinamento alla Terra il 12 settembre, incastonata nella costellazione del Leone, passando a una distanza di 125 milioni di chilometri. Raggiungerà poi il perielio, ovvero la minima distanza dal sole (circa 43 milioni di chilometri) il 17 settembre nella costellazione della Vergine.

Quando e come vedere la “cometa verde”

Il momento di massima visibilità della cometa C/2023 P1 dovrebbe essere garantito tra sabato 9 e domenica 10 settembre, quando la cometa potrebbe diventare visibile anche a occhio nudo, a patto però che ci si trovi in un ambiente molto buio, stellato e privo di inquinamento luminoso. Consiglia Nicolas Biver, ricercatore del CNRS presso l’Osservatorio di Parigi-PSL: “La cosa migliore è guardare il cielo prima dell’alba, intorno alle 6, verso nord-est, a sinistra di Venere“.

Cometa verde

437 anni al prossimo passaggio

Secondo i recenti calcoli eseguiti dagli scienziati Jet Propulsion Laboratory della NASA, ammirare il passaggio della cometa di Nishimura in queste serate rappresenta un’occasione unica. “Ha un orbita di lungo periodo con un ultimo passaggio vicino al Sole che risale a 437 anni“, spiega a tal proposito Nicolas Biver, anche se non ci sono tracce dell’ultimo passaggio negli archivi astronomici.

Perché il nome “cometa verde”

Quando le comete si avvicinano al sole, i loro nuclei ghiacciati vengono fusi dalle alte temperature. Un processo che lascia uscire una lunga scia di polvere che ne riflette la luce, generando le chiome e le spettacolari code. Quella della cometa C/2023 P1 Nishimura è lunga e di colore verde perché questo elemento celeste contiene più gas che polvere.