Decine di “lavoratrici del sesso” hanno marciato per le strade di Amsterdam per dire no al progetto del sindaco di spostare il noto quartiere a luci rosse in un apposito “centro erotico” fuori città. Da tempo la questione è controversa. Alcuni considerano la presenza delle “ragazze in vetrina” degradante per la città, altri vedono il quartiere De Wallen come parte integrante dello spirito di libertà che contraddistingue da sempre la metropoli olandese.

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Manifestanti contro il progetto del sindaco

Alla manifestazione hanno preso parte decine di persone, molte delle quali indossavano maschere per proteggere la propria identità. Una “sex worker” portava uno striscione su cui stava scritto: “Se le lavoratrici del sesso non sono da biasimare, allora perché veniamo punite?”. Il corteo ha percorso le strade della città olandese fin verso il municipio per protestare contro il progetto del sindaco, Femke Halsema, intenzionato trasferire il quartiere a luci rosse in un centro erotico fuori città. L’obiettivo, liberare Amsterdam dalla sua immagine di “città del peccato” liberando la zona dalla presenza della criminalità.

Il quartiere a luci rosse lontano dal centro?

Il consiglio comunale ha individuato tre possibili aree per realizzare un centro erotico multipiano, che potrebbe disporre di 100 stanze per le prostitute. Nella controversia è stata coinvolta anche l’Agenzia europea per i medicinali poiché una delle ipotesi è che il centro erotico possa sorgere vicino alla sua sede. L’EMA ha espresso indignazione, affermando che ciò potrebbe compromettere la sicurezza dei dipendenti che escono dall’ufficio a tarda ora. Alla manifestazione di giovedì hanno partecipato anche abitanti di aree fuori città che non vorrebbero vivere accanto al nuovo centro erotico. “Non vogliamo il più grande bordello d’Europa nel nostro quartiere”, ha detto una 42enne citata dal “Guardian”.

Proteste nel quartiere a luci rosse di Amsterdam

De Wallen, troppa gente e poca sicurezza

Nel secolare quartiere a luci rosse, noto come De Wallen, le prostitute stanno alle finestre in attesa dei clienti. La zona, soprattutto di notte, diventa particolarmente affollata e poco sicura. Oltre 20mila persone hanno firmato una petizione contro lo spostamento del quartiere, chiedendo un migliore controllo dell’affluenza nella zona e una maggiore sorveglianza della polizia, soprattutto nelle ore notturne.

Amsterdam tenta di arginare il turismo molesto

Mariska Majoor, ex prostituta che ora difende i loro diritti, ha detto che le proteste contro lo spostamento del distretto vanno avanti da 16 anni. “Le autorità avevano un piano per ridurre parte dei bordelli già nel 2007 – ha detto -. Allora si trattava della lotta contro la tratta e gli abusi di esseri umani e ora si tratta di lotta contro il turismo di massa”. Lo spostamento del quartiere a luci rosse è l’ultimo sforzo di Amsterdam per trasformare la sua immagine festaiola di città dove “tutto è permesso”. Fra le ultime iniziative, il comune ha lanciato una campagna “stay away” per scoraggiare gli addii al celibato e i turisti ubriachi: le autorità hanno dichiarato che avrebbero iniziato a prendere di mira gli uomini britannici di età compresa tra i 18 e i 35 anni, suscitando scalpore in Gran Bretagna.