Lo sapevi che esiste un gesto universale, semplice e silenzioso per chiedere aiuto in situazioni di violenza? Lanciato dall’associazione “Canadian Women’s Foundation”, il “signal for help” ha permesso a una ragazza di 19 anni di salvarsi da un 23enne che la stava molestando ieri a Milano.
Cos’è il gesto antiviolenza
Il gesto antiviolenza vale come urgente richiesta d’aiuto e tutti dovremmo saperlo riconoscere. Pollice della mano piegato, quattro dita in alto e poi chiuse a pugno: è stato pensato durante la pandemia quando i casi di violenza domestica erano aumentati in tutto il mondo a causa dell’isolamento forzato. “Signal for Help è importante perché non è verbale ed è potente indipendentemente dalla lingua e dalla cultura”, ha spiegato Elizabeth Barajas-Roman, CEO della Women’s Funding Network. È diventato un segnale internazionale e può essere mostrato anche durante le videochiamate per avvisare gli altri di avere bisogno di aiuto.
Il caso a Milano
Lo ha fatto anche la giovane aggredita sessualmente la notte fra martedì e mercoledì in piazza della Scala a Milano. Secondo la ricostruzione della polizia, la 19enne si trovava in città per un concerto. Rientrando, si è fermata in Piazza Duomo e ha socializzato con un gruppo di persone fino a rimanere sola con un 23enne. I due si sono incamminati verso la vicina piazza della Scala e qui su una panchina l’uomo ha iniziato a molestarla pesantemente.
L’arresto per violenza sessuale
Voleva costringerla ad andare a casa sua e la ragazza, spaventata, lo ha seguito. Quando è passata davanti a un McDonald in via Torino, però, ha chiesto di andare in bagno e in quel frangente è riuscita a fare il gesto antiviolenza a una cameriera, che ha chiamato la polizia. Poco dopo il 23enne è stato bloccato dagli agenti all’altezza delle Colonne di San Lorenzo che lo hanno arrestato per violenza sessuale.