Ragazzini filmati mentre vengono picchiati e bullizzati dal branco. Sono terribili le immagini che dalla Puglia e dalla Campania sono state diffuse sui social network, diventando virali e scatenando un’ondata di indignazione generale.
Bullismo, il caso di Vieste
Il primo episodio è accaduto a Vieste, in provincia di Foggia, dove un ragazzino di 12 anni è stato filmato da un branco di dieci coetanei mentre veniva costretto a inginocchiarsi, schiaffeggiato e deriso. I suoi aguzzini hanno ripreso la scena con i loro smartphone e poi hanno diffuso il video su una chat su WhatsApp.
Un minuto e venti secondi di puro terrore, che sono diventati virali sui social network. Infatti, da WhatsApp il video è arrivato sulle piattaforme social, scatenando un’ondata di indignazione.
«Educare i ragazzi ai sentimenti»
Il sindaco di Vieste, Giuseppe Nobiletti, ha dichiarato: «Monitoriamo la situazione con i servizi sociali e i carabinieri. Stiamo convocando in Comune genitori e minori per capire l’accaduto e attivare eventuali percorsi. Bisogna recuperare i valori. I ragazzi non sono più educati ai sentimenti ed è un compito che spetta anzitutto alle famiglie. Così come è importante educare i ragazzi al corretto utilizzo dei social».
Bullismo, il caso di Avellino
Poche ore dopo, ecco un secondo video. Questa volta la vittima è un ragazzino della Campania, non ancora identificato, così come non si sa ancora chi siano i suoi aguzzini. A divulgare le immagini è stato il deputato di Avs, Francesco Emilio Borrelli, che ha specificato di avere ricevuto il filmato da Sirignano, un piccolo comune di 2.800 abitanti in provincia di Avellino.
Nel video si vede un ragazzino picchiato all’interno di un appartamento da una persona più grande di lui. «Se parli con tua madre ti appendiamo come Cristo in Croce», la minaccia fatta nei suoi confronti.
In un secondo filmato, si vede sempre lo stesso ragazzino circondato da una gang in un giardino o parco pubblico. Gli aguzzini prima lo minacciano e poi lo schiaffeggiano. Il ragazzino, visibilmente spaventato, viene costretto a promettere di non rivelare a sua madre di essere stato picchiato. Poi i membri del branco lo costringono a baciare le loro mani.
«Prevenire nuove tragedie»
«Un gravissimo episodio di bullismo per il quale auspico che l’intera comunità locale si schieri apertamente in favore della giovanissima vittima, aiutandoci a risalire all’identità di tutti i protagonisti di questa vigliacca aggressione», ha scritto Borrelli sui social, dopo avere precisato che ha trasmesso le immagini alle forze dell’ordine.
«Bisogna identificare i bulli e sanzionarli come meritano, insieme alle loro famiglie che, auspico, non si sottraggano alle loro gravi responsabilità», ha aggiunto Borrelli, «gli episodi di bullismo e cyberbullismo sono in continua crescita. Già in passato hanno mietuto dolorosamente alcune vittime, che non hanno retto le umiliazioni e i torti subiti. Serve l’attivazione immediata della rete sociale, fatta di famiglie, scuole, servizi sociali, associazioni e parrocchie, per prevenire nuove tragedie e aiutare le vittime a denunciare. Prima di tutto, non isolandole».