È ancora una volta la Provincia autonoma di Bolzano a fare da apripista alla classifica delle Regioni “Mother Friendly“, seguita dall’Emilia Romagna. All’ultimo posto la Basilicata, preceduta da Campania, Sicilia, Puglia e Calabria. È quanto emerge dalla IX edizione del rapporto “Le Equilibriste – La maternità in Italia 2024” di Save The Children che ha elaborato la classifica con l’Istat.
Regioni “Mother Friendly”: chi fa meglio?
L’analisi si basa su sette dimensioni: Demografia, Lavoro, Rappresentanza, Salute, Servizi, Soddisfazione soggettiva e Violenza, per un totale di 14 indicatori da diverse fonti del sistema statistico nazionale. Tra le Regioni che più sono migliorate rispetto al 2023, ci sono il Lazio, che passa dal tredicesimo all’ottavo posto (guadagnando cinque posizioni) e la Lombardia, che dall’ottavo si attesta al quarto. Al terzo posto la Toscana guadagna una posizione dall’anno scorso.
I dati sulla maternità in Italia
Nel documento, Save The Children ricorda che in Italia una lavoratrice su cinque esce dal mercato del lavoro dopo essere diventata madre e che il 72,8% delle “convalide” delle dimissioni dei neogenitori riguarda le donne. Si sottolinea inoltre il fatto che nel Bel Paese continui a calare il numero medio di figli per donna (1,20) e ci sia la più alta età media delle donne al parto tra i Paesi Europei (32,5 anni).
Maternità e lavoro: il gender gap in Italia
Una spia delle difficoltà che le madri affrontano nel conciliare impegni familiari e lavorativi – viene spiegato nel rapporto – è rappresentata dal numero di donne occupate di età compresa tra i 25 e i 54 anni: a fronte di un tasso di occupazione femminile del 63,8%, le donne senza figli che lavorano raggiungono il 68,7%, mentre solo poco più della metà di quelle con due o più figli minori ha un impiego (57,8%). Al contrario, per gli uomini della stessa età, il tasso di occupazione totale è dell’83,7%, con una variazione che va dal 77,3% per coloro senza figli, fino al 91,3% per chi ha un figlio minore e al 91,6% per chi ne ha due o più.
Regioni “Mother Friendly”, si assottigliano i divari territoriali
“La buona notizia è che rispetto al 2022 – ha commentato la responsabile Ricerca e Analisi di Save The Children Italia, Antonella Inverno – i divari territoriali sono diminuiti e nella speciale classifica stilata dall’Istat per il nostro Indice delle madri la distanza tra la Basilicata, l’ultima della lista, e la Provincia autonoma di Bolzano, la Regione con le migliori performance, è diminuita di sette punti. Anche il valore complessivo dell’Italia come sistema Paese è aumentato, segno di una maggiore consapevolezza sul tema del supporto alla genitorialità dopo anni di dibattito pubblico”.