In Italia le donne continuano a guadagnare meno degli uomini. Lo certifica il report Istat (dati relativi al 2022) secondo il quale il Gender Pay Gap (differenziale di genere) nelle retribuzioni orarie medie è del 5,6%, ovvero gli uomini guadagnano ogni ora 16,8 euro contro i 15,9 euro delle donne.

Quanto alla retribuzione lorda annua per dipendente, ricondotta ad anno intero e tempo pieno, le lavoratrici dipendenti percepiscono 6mila euro in meno dei lavoratori (33.807 euro contro 39.982).

Gender Pay Gap e livello di istruzione

Il gap di genere tende ad ampliarsi tra i laureati (16,6%), tra i quali la retribuzione media oraria è di 20,3 euro per le donne e di 24,3 euro per gli uomini, ma anche tra i dipendenti con licenza superiore (15,2%), sebbene su livelli retributivi orari decisamente più bassi (11,1 euro per le donne e 13,1 euro per gli uomini). Il divario si abbassa (10,7%) invece tra chi ha conseguito un diploma di scuola superiore, in corrispondenza di retribuzioni orarie di 14 euro per le diplomate e di 15,7 euro per i diplomati.

Dove il differenziale di genere è più basso

Il più basso differenziale di genere si registra nelle professioni intellettuali e scientifiche e nelle professioni non qualificate, caratterizzate da retribuzioni orarie particolarmente basse (10 euro per le donne e 11 euro per gli uomini). Per quanto riguarda le prime, dove c’è una marcata presenza di donne – secondo i dati Istat – gli stipendi sono più elevati, e arrivano a 23,4 euro tra le donne e 25,5 euro tra gli uomini.

Colleghi di lavoro

La differenza tra pubblico e privato

Uno dei fattori che nel nostro Paese segna una differenza negli stipendi è il comparto di occupazione, se pubblico o privato. Il Gender Pay Gap nel privato è del 15,9%, nel pubblico scende al 5,2%. In quest’ultimo le donne sono il 55,6% dei dipendenti, hanno un elevato livello di istruzione e la più alta retribuzione oraria.

La scrematura in base al livello di istruzione mette in evidenza che le laureate hanno una retribuzione oraria che arriva a 23 euro ed è di ben 6,9 euro superiore a quelle delle laureate nel comparto privato; tra gli uomini le retribuzioni orarie sono pari a 26,6 euro nel pubblico e a 22,5 euro nel privato.

Il peso del fattore generazionale

A parità di livello di istruzione gli uomini hanno in ogni caso stipendi medi annui sempre superiori rispetto alle donne. Anche il fattore generazionale è discriminante: i giovani guadagnano meno degli over 50, tanto che chi ha tra 14 e 29 anni ha uno stipendio del 65,5% più basso rispetto agli uomini e del 38,6% in meno rispetto alle donne.