Dopo le discriminazioni nei confronti delle persone omosessuali, nella Russia di Putin arriva una legge che vieta ai cittadini il cambio di sesso, ma non solo…
La nuova legge contro il cambio di sesso voluta da Putin
Approvata in Russia senza opposizioni da entrambe le camere del Parlamento la legge che toglie ai transgender russi sia il diritto di accedere agli «interventi medici volti a cambiare il sesso di una persona» sia alla «registrazione anagrafica del cambio di sesso senza operazione» (che nel Paese era legale dal 1997). Ma non è tutto…
La legge voluta dal presidente russo colpisce anche le persone che hanno subito il cambio di genere. A loro la nuova norma impedisce di adottare bambini. Inoltre, i matrimoni in cui uno dei partner è transgender saranno annullati. L’obiettivo dichiarato è quello di salvaguardare i «valori tradizionali» e proteggerli dal liberalismo occidentale, considerato il nemico per eccellenza da Putin e dai suoi fedeli. La nuova legge si colloca così nel lungo processo di repressione dei diritti della comunità russa Lgbtq+, portata avanti da Putin ormai da tempo. Sono passati dieci anni, infatti, da quando il presidente ha indetto per la prima volta un focus sui «valori tradizionali della famiglia», supportato dalla chiesa ortodossa russa.
E non è tutto: nel 2020 Putin si è fatto portavoce di una riforma che riconosce come incostituzionale il matrimonio tra persone dello stesso sesso. A fine 2022, inoltre, in Russia è entrata in vigore una legge che vieta la «propaganda» delle relazioni e degli stili di vita Lgbtq+, opprimendo così qualsiasi manifestazione pubblica e mettendo a tacere le rappresentazioni mediatiche di identità non eterosessuali.
L’allarme di medici e attivisti
Stando a quanto affermato da Volodin Vyacheslav Victorovich, portavoce della Duma, la legge voluta da Putin – che di fatto si scaglia contro i transgender – «protegge i nostri cittadini e i bambini». Con la nuova norma, la terapia ormonale – necessaria per completare il percorso di transizione di genere – sarà consentita solo in presenza di «anomalie fisiologiche congenite della formazione sessuale nei bambini». Le polemiche non sono tardate ad arrivare.
Medici e attivisti hanno già espresso la propria preoccupazione per le conseguenze della nuova legge approvata in Russia. Temono, infatti, che i nuovi divieti imposti portino a un ulteriore aumento dei suicidi e dei tentativi di suicidio tra le persone transgender. Inoltre, si rischia di favorire un mercato clandestino di interventi chirurgici e di farmaci, potenzialmente pericolosi per la vita. Anche i tassi di migrazione potrebbero subire un’impennata: le forti discriminazioni nei confronti dei transgender russi potrebbero spingerli ad abbandonare il Paese e trasferirsi in un’altra nazione.