Selina Freitag, una delle principali rappresentanti del salto con gli sci femminile in Germania, ha portato sotto i riflettori un tema che continua a generare polemiche: la disparità di trattamento economico tra atleti e atlete. Dopo la sua vittoria nella qualificazione del prestigioso Two Nights Tour a Garmisch-Partenkirchen, Selina ha denunciato pubblicamente un episodio emblematico di questa disuguaglianza.
La denuncia di Selina Freitag
La Freitag ha svelato che mentre i colleghi maschi con la stessa prestazione hanno ricevuto un premio in denaro di 3.200 euro, lei si è vista consegnare una borsa contenente shampoo, bagnoschiuma e quattro asciugamani. Un gesto che, più che un riconoscimento, sembra evidenziare una disparità radicata nel mondo dello sport.
Le parole dell’allenatore della Freitag
L’episodio di Garmisch-Partenkirchen non è un caso isolato, ma rappresenta una realtà diffusa nel salto con gli sci e in molte altre discipline sportive. Freitag, senza voler alimentare polemiche eccessive, ha dichiarato che queste differenze nei premi sono palesi e ingiuste. Anche il suo allenatore, Heinz Kuttin, ha preso posizione a favore dell’atleta, sottolineando l’importanza di garantire premi economici adeguati anche alle donne: «Anche loro meritano di guadagnare. È tempo di fare un passo avanti, anche se dobbiamo riconoscere che rispetto al passato ci sono stati miglioramenti».
Divario anche nelle competizioni di alto livello
Il divario nei compensi è evidente anche nelle competizioni di più alto livello. Nelle gare di Coppa del Mondo di salto con gli sci, ad esempio, i vincitori uomini ricevono fino a 13mila euro, mentre per le donne il premio massimo è di 4.300 euro. Un divario che non si può giustificare con la differente qualità delle prestazioni, dal momento che l’impegno, l’allenamento e i sacrifici sono paragonabili. Horst Hüttel, allenatore della Federazione tedesca di sci, ha espresso il suo imbarazzo per l’episodio di Garmisch-Partenkirchen: «È stato umiliante. La scelta migliore sarebbe stata non dare nulla, piuttosto che consegnare asciugamani e bagnoschiuma come premio».
Un problema sistemico nello sport femminile
La denuncia di Freitag non è un caso isolato, ma parte di una più ampia riflessione sulle difficoltà che le donne affrontano nello sport. Non si tratta solo di premi in denaro, ma di una minore visibilità mediatica, sponsor meno generosi e minori opportunità di crescita professionale rispetto ai colleghi maschi. La lotta per la parità nei premi rappresenta un passo necessario per riconoscere il valore delle atlete, sia come professioniste sia come modelli di ispirazione per le nuove generazioni. Come ha sottolineato Freitag, «non è solo una questione di denaro, ma di rispetto e riconoscimento per quello che facciamo».
Un cambiamento necessario
Negli ultimi anni sono stati fatti progressi per ridurre le disuguaglianze di genere nello sport, ma episodi come questo dimostrano che il percorso è ancora lungo. Per molti, il problema non risiede solo nella disparità economica, ma in una percezione antiquata delle capacità e del valore dello sport femminile. Iniziative come l’equiparazione dei montepremi nel tennis, avvenuta nei tornei del Grande Slam, dimostrano che il cambiamento è possibile. Tuttavia, in discipline meno popolari o fortemente dominate dagli uomini, come il salto con gli sci, il processo appare più lento e complesso. Secondo Freitag e altri protagonisti del settore, è fondamentale che le federazioni sportive adottino politiche più eque, incentivando la partecipazione femminile e garantendo premi che riflettano il valore delle competizioni.