La madre di Saman Abbas, estradata dal Pakistan, sta rientrando in Italia dove sconterà l’ergastolo. La donna, condannata a dicembre dalla Corte di Assise di Reggio Emilia per l’omicidio della figlia 18enne, era stata arrestata il 31 maggio in Pakistan. Nazia Shaheen, 51 anni, dovrebbe atterrare a Fiumicino dopo uno scalo a Istanbul.
La madre di Saman Abbas latitante dal primo maggio 2021
Nazia Shaheen era latitante dal primo maggio 2021, il giorno in cui era tornata in patria da Novellara dopo l’omicidio della figlia. Secondo i giudici, potrebbe essere stata l’esecutrice materiale del delitto o comunque avrebbe consegnato la ragazza nelle mani dei suoi assassini.
Anche il marito condannato all’ergastolo
Le indagini della Procura e dei carabinieri di Reggio Emilia e un intenso lavoro diplomatico hanno consentito la cattura in Pakistan prima del marito Shabbar Abbas – consegnato un anno fa all’Italia e condannato all’ergastolo in primo grado – e poi della donna il 31 maggio scorso. La richiesta di estradizione per entrambi era stata firmata dalla ministra della Giustizia Marta Cartabia il 23 settembre 2021. Un terzo imputato, Danish Hasnain, zio di Saman, ha avuto una condanna a 14 anni. Assolti invece i due cugini della giovane vittima, Nomahulaq Nomanhulaq e Ikram Ijaz.
Il ministro Nordio: «La giustizia può fare il suo corso»
«Con l’estradizione della madre di Saman Abbas, Nazia Shaheen, in arrivo oggi in Italia dopo essere stata arrestata in Pakistan a seguito di un mandato di cattura internazionale, si compie un fondamentale passo in avanti per il percorso di giustizia per la giovane diciottenne di origini pakistane barbaramente uccisa il primo maggio del 2021». Lo afferma in una nota il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.