Le “frasi sull’amore” lette dagli attori di Mare Fuori durante la seconda puntata del Festival di Sanremo non sono piaciute a Elena Cecchettin. La sorella di Giulia, la 22enne veneziana uccisa a coltellate dall’ex fidanzato Filippo Turetta a Vigonovo, si è sfogata su Instagram: “Roba da Baci Perugina – le ha definite -. E soprattutto sono frasi sull’amore. Ma l’amore non ha niente a che vedere con la violenza maschile”.
“Le parole dell’amore” sul palco dell’Ariston
Sul palco dell’Ariston i ragazzi della serie “Mare Fuori” hanno letto un testo di Matteo Bussola sulle “nuove parole dell’amore”. Ascolta, accogli, accetta, impara, verità, accanto, no (“che definisce il perimetro della nostra volontà, la più alta dichiarazione d’amore che si possa fare”), insieme (“la parola più preziosa, quella su cui investire per il futuro”): sono quelle scelte dallo scrittore per far capire che “cambiare si può e si deve” contro la violenza sulle donne.
Elena Cecchettin rilancia Carlotta Vagnoli: “Siparietto inutile”
Ma quelle parole non hanno affatto convinto Elena Cecchettin che su Instagram ha condiviso il pensiero della scrittrice Carlotta Vagnoli: “Di un siparietto intriso di pinkwashing (traducibile in femminismo di facciata, ndr) le vittime di femminicidio e 13 sopravvissute se ne fanno poco, sul serio non si poteva fare di meglio?“, posta Elena Cecchettin.
Le critiche dall’universo femminista
La scelta di portare sul palco dell’Ariston le parole di Matteo Bussola è stata fortemente criticata sui social da parecchie esponenti del mondo femminista, attiviste, giornaliste e scrittrici. Tra queste, uno dei profili più seguiti, è quello di Carlotta Vagnoli, poi rilanciato da Elena Cecchettin e condiviso centinaia di volte via social.
Scrive Vagnoli: “Le ‘nuove regole dell’amore’ portate sul palco di Sanremo in quella che a tutti gli effetti è una promo al sapore di pinkwashing di ‘Mare Fuori’, sono un concentrato di privilegio maschile e naftalina. Ma soprattutto non sono a fuoco”. E aggiunge: “Non si parla di patriarcato, di cultura dello stupro, di violenza maschile contro le donne, di privilegio, di mascolinità tossica. Far scrivere a un uomo un pezzo del genere mi sembra il punto più ridicolo della serata“.
La replica di Amadeus
L’accusa di Elena Cecchettin sull’intervento di “Mare fuori” finisce in conferenza stampa all’Ariston. “Elena non sarà invitata – risponde Amadeus -. Naturalmente c’è massimo dolore per ciò che è accaduto a lei e alla sua famiglia. Noi crediamo che l’intervento di ‘Mare Fuori’ sia stato un intervento bello, ma rispetto il parere di Elena”, conclude Amadeus.
Chiamarla? “Non ho il numero e poi chiami qualcuno quando ti devi scusare, ma non quando non ti devi scusare”, chiude la polemica Amadeus.
Il libro di Gino Cecchettin
Mentre fanno rumore le parole di Elena Cecchettin è di pochi giorni fa la notizia dell’uscita del libro “Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia”, scritto da Gino Cecchetin con Marco Franzoso. Il libro di un padre che ha scelto di non restare in silenzio. Un appello potente alle famiglie, alle scuole e alle istituzioni. Sarà in libreria il 5 marzo, pubblicato da Rizzoli.
Dal giorno dei funerali della figlia Giulia, Gino Cecchettin ha scelto di condividere il proprio dolore cercando di affrontarlo e renderlo costruttivo perché possa essere di aiuto ai giovani del nostro Paese. In questo libro, attraverso la storia di Giulia, ci si interroga sulle radici profonde della cultura patriarcale della nostra società: “Tu in questi giorni sei diventata un simbolo pubblico”, scrive Cecchettin alla figlia Giulia e a quanti vorranno ascoltare le sue sofferte parole di impegno, di consapevolezza e di coraggio. “Sei la mia Giulia e sarai per sempre la mia Giulia. Ma non sei più solo questo. Tu dopo quanto è successo sei anche la Giulia di tutti, quella che sta parlando a tutti. E io sento forte il dovere di manifestare al mondo che persona eri e, soprattutto, di cercare attraverso questo di fare in modo che altre persone si pongano le mie stesse domande” afferma il padre di Giulia.