Una modifica legislativa volta a proibire ogni percossa fisica, schiaffi e sculacciate comprese, nei confronti dei bambini. Lo chiede con forza la Royal College of Pediatrics and Child Health (Rcpch), sostenendo che gli emendamenti per eliminare la difesa della “punizione ragionevole” dal Children Act 2004 per l’Inghilterra e dal Law Reform Order 2006 per l’Irlanda del Nord sono “attesi da tempo”.
Gli effetti negativi delle punizioni fisiche sui bambini
A sostegno della richiesta, Rcpch mostra in un rapporto gli impatti negativi delle punizioni fisiche sulla salute dei bambini.
I bambini che subiscono punizioni fisiche hanno 2,6 volte più probabilità di sviluppare problemi di salute mentale e più del doppio (2,3 volte) di probabilità di subire a loro volta aggressioni fisiche e abusi nel corso della loro vita. La punizione aumenta inoltre il rischio di problemi comportamentali durante l’infanzia, inficia negativamente i rapporti con i genitori e la famiglia e aumenta l’aggressività in età adulta.
A tal proposito Bess Herbert, specialista in advocacy presso End Corporal Punishment, dichiara nel rapporto: “Centinaia di studi hanno dimostrato che le punizioni fisiche in età infantile sono associate a un’ampia gamma di conseguenze negative, tra cui danni fisici, peggioramento della salute mentale e fisica, funzione cerebrale atipica, sviluppo cognitivo e scarsi risultati scolastici, abbandono scolastico, aumento dell’aggressività, scarsa interiorizzazione morale e perpetrazione della violenza e dei comportamenti antisociali in età adulta”.
La difesa della “punizione ragionevole” sui bambini
Secondo il Royal College of Paediatrics and Child Health, le leggi vigenti in Inghilterra e in Irlanda del Nord hanno creato delle lacune, che a volte permettono di difendere le punizioni fisiche. Oggi infatti nei due Paesi un genitore può avvalersi della difesa della “punizione ragionevole” per giustificare la punizione di un bambino in determinate circostanze, ad esempio schiaffeggiandolo.
“Le leggi sulla punizione fisica allo stato attuale sono ingiuste e pericolosamente vaghe – spiega il professor Andrew Rowland, funzionario dell’Rcpch per la protezione dell’infanzia -. Creano una zona grigia in cui alcune forme di punizione fisica possono essere lecite e altre no. La natura vaga delle leggi rende estremamente difficile parlare alle famiglie di quali siano le regole relative alla punizione fisica dei bambini, rendendo così più difficile parlare del miglior interesse dei loro figli. Questa mancanza di chiarezza legislativa può persino aggiungere un ulteriore livello di complessità quando si cerca di identificare casi di abusi sui minori.
Disparità nel Regno Unito
La Scozia e il Galles sono tra gli oltre 60 Paesi in tutto il mondo che hanno adottato misure per garantire ai bambini la stessa protezione dalle aggressioni che hanno gli adulti, tutelando pienamente il diritto dei piccoli a essere protetti. “Ciò significa che esiste una discrepanza nel Regno Unito per quanto riguarda i diritti dei bambini. A livello internazionale, 65 Stati vietano completamente le punizioni fisiche sui bambini. Altri 27 Stati si sono impegnati a riformare le proprie leggi per ottenere un divieto legale completo”, ricordano i pediatri inglesi.
“Non devono esserci zone grigie quando si tratta di tutelare i bambini – conclude Rowland -. Cambiare le leggi in Inghilterra e Irlanda del Nord ci darà assoluta chiarezza e garantirà che non ci siano casi in cui è accettabile o legale schiaffeggiare un bambino”.