Addio ai cellulari all’interno delle classi della scuola elementare e delle medie e ritorno dell’utilizzo di penna e diario cartaceo per non far perdere ai ragazzi l’abitudine di scrivere anche a mano. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha anticipato le misure che entreranno in vigore per l’anno scolastico 2024-2025 nel corso del convegno “La scuola artificiale – Età evolutiva ed evoluzione tecnologica” tenutosi a Palazzo San Macuto a Roma.
La precedente circolare del 2022 che vietava l’utilizzo dei cellulari e di altri dispositivi elettronici faceva eccezione per i casi in cui venga autorizzato dal docente, “in conformità con i regolamenti di istituto, per finalità didattiche, inclusive e formative”.
Valditara: “Non si fa buona didattica con un cellulare”
Se finora era permesso l’utilizzo dei dispositivi, previa autorizzazione dell’insegnante, per finalità
didattiche, da settembre i telefonini saranno infatti banditi in classe per qualsiasi scopo, anche didattico. “Non credo che si faccia buona didattica con un cellulare”, ha sottolineato il titolare del dicastero di viale Trastevere.
Cellulari vietati a scuola fino alle medie
Il ministro ha dichiarato di aver firmato una circolare che vieterà l’uso dei cellulari nelle scuole fino alle medie a partire dal prossimo anno scolastico. “Ho firmato una circolare che vieta dal prossimo anno l’utilizzo del cellulare in qualsiasi scuola anche per uso didattico dalle scuole elementari fino alle scuole medie”, ha detto Valditara. “Bisogna evitare – ha sottolineato il ministro – che i cellulari rubino il desiderio di vita diventando strumenti di dipendenza e facciano dei giovani persone dentro una ‘community’ piuttosto che parte di una ‘comunità'”.
Tablet e computer soltanto sotto la supervisione dei docenti
Meno severa la stretta per tablet e computer, che tuttavia dovranno essere utilizzati sempre sotto la guida
degli insegnanti. “L’uso del tablet e del computer saranno consentiti sotto la supervisione del docente“, ha specificato Valditara, che ha parlato della scuola come “comunità educante” che “non può prescindere dal ruolo del docente che deve guidare questi strumenti. Deve valorizzare, motivare e dare entusiasmo ai
giovani”.
Il ritorno al diario cartaceo nella scuola
Il ministro dell’Istruzione e del Merito ha inoltre anticipato la decisione di reintrodurre, accanto al registro elettronico, il vecchio diario cartaceo in modo che gli studenti utilizzino carta e penna per appuntare i compiti da fare. “Con la rivoluzione per cui bisognava andare verso le nuove tecnologie sempre e comunque, i compiti a casa venivano messi sul registro elettronico – ha ricordato il ministro – su quella scheda elettronica che un bambino era costretto a consultare oppure doveva ricorrere ai genitori”. Le mamme e i papà potranno continuare a essere avvertiti dallo strumento elettronico, mentre i bambini torneranno a quello che Valditara ha chiamato “il diario di una volta”, una disposizione che varrà per il prossimo anno scolastico e per quelli successivi. In questo modo, il genitore potrà comunque controllare, se il figlio non gli fa vedere il diario, e “il bambino si abitua a scrivere”.
La sperimentazione nella scuola: assistenti basati sull’Ai
In alcune scuole, ha annunciato il ministro, verrà avviata una un progetto pilota che vedrà l’utilizzo di “assistenti basati sull’intelligenza artificiale”. Valditara ha sottolineato che l’obiettivo della sperimentazione è “valutare l’efficacia di questi assistenti nel migliorare le performance degli studenti, identificare le migliori pratiche per integrare l’intelligenza artificiale nella didattica quotidiana, garantire che l’utilizzo dell’Ai sia etico e rispettoso della privacy degli studenti e dei docenti, assicurare che l’intelligenza artificiale sia utilizzata come strumento di supporto mantenendo però il docente sempre al
centro“. Quello che si attende dal progetto – che si inserisce in un’ottica di personalizzazione della didattica – è “un miglioramento dei risultati degli studenti, una riduzione del carico di lavoro amministrativo per i docenti permettendo loro quindi di concentrarsi maggiormente sull’insegnamento e sul rapporto anche personale con i singoli studenti, e una maggiore inclusione per quei bisogni educativi speciali”. Con un avvertimento: “evitare che l’intelligenza artificiale venga usata come strumento di deresponsabilizzazione”.
Il commento positivo del Moige
“E’ un passo avanti nella gestione di una corretta digitalizzazione nella scuola – ha affermato il direttore generale del Moige, Movimento Italiano Genitori, Antonio Affinita -. Siamo contenti di questa iniziativa, perché mette ordine dinanzi ad usi impropri della tecnologia specie all’interno del mondo della scuola. Oggi le scuole hanno una ampia disponibilità di tecnologia, ma va usata con responsabilità coinvolgendo anche i genitori. Occorre agire sempre con equilibrio nella digitalizzazione valutando i rischi e le opportunità che ogni strumento porta con sé, riteniamo positivo ed auspicato il divieto dei cellulari”. “Attesa e positiva – aggiunge – anche la disposizione dei compiti che dovranno essere scritti anche sul diario cartaceo. La tecnologia peraltro non deve far dimenticare l’utilizzo della penna e della matita. Oggi i ragazzi stanno perdendo la capacità di scrivere che è una modalità di lavoro e pensiero che genera un importante sviluppo delle aree intellettive del minore”.