Vacanze finite e ritorno a scuola per gli studenti italiani. Piemonte, Valle d’Aosta e Trento iniziano il nuovo anno, dopo l’avvio, il 5 settembre scorso, degli istituti di Bolzano.
Rientro a scuola scaglionato per Regioni
Martedì toccherà ai ragazzi della Lombardia. Il 13 settembre, sarà il turno di Abruzzo, Basilicata, Campania, Friuli Venezia Giulia, March, Sicilia, Umbria e Veneto. Il 14 settembre la prima campanella suonerà in Calabria, Liguria, Molise, Puglia e Sardegna. Gli ultimi studenti a tornare in classe saranno i ragazzi di Emilia Romagna, Lazio e Toscana. Le scuole in autonomia possono modificare di qualche giorno il calendario scolastico a patto che i giorni di lezione rimangano complessivamente lo stesso numero.
Scuola e aumento dei contagi da Covid
Il rientro in classe coincide con un aumento del numero dei contagi da Covid. Anche se non esistono più misure restrittive, fa fede la circolare del ministero della Salute dell’11 agosto nella quale si raccomanda di osservare le stesse precauzioni valide per prevenire la trasmissione della gran parte delle infezioni respiratorie: indossare la mascherina, se si è sintomatici, rimanere a casa fino al termine dei sintomi, lavare spesso le mani, evitare il contatto con persone fragili.
Valditara: “Al via nuovo anno, alunni al centro”
“Care ragazze, cari ragazzi, Ci siamo. È arrivato quel momento sempre uguale e sempre diverso: il nuovo inizio dell’anno scolastico. Dal punto di vista delle procedure che il Ministero deve garantire, l’inizio dell’anno scolastico è un rito consolidato. E quest’anno abbiamo velocizzato i tempi grazie a un importante piano di semplificazione. Ma dal punto di vista vostro, dal punto di vista di ciascuno di voi, l’inizio è sempre nuovo. E per noi, quello che conta di più siete proprio voi, è il vostro inizio, perché il centro di un sistema d’istruzione moderno deve essere la persona”. Così il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara in un messaggio inviato in occasione dell’inizio dell’anno scolastica. “Voi con le vostre capacità da scoprire e moltiplicare giorno per giorno, voi con i vostri sogni che sono il contrario delle chimere, voi con le vostre storie da scrivere, con le vostre capacità e i vostri progetti. Buon anno“, conclude il ministro.
Scuola, il problema della cattedre vacanti
Anche quest’anno, come purtroppo tradizione in Italia, sono tante le cattedre vacanti e la necessità di utilizzare supplenti annuali – 200mila secondo i dati del sindacato – per colmare gli immancabili buchi organizzativi. Una novità di quest’anno è l’introduzione di circa 50.000 docenti tutor e orientatori, impegnati con gli studenti di circa 70.000 classi dell’ultimo triennio delle scuole superiori.
Valditara : “Situazione in miglioramento”
Il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara ha fatto notare che la situazione supplenti sarebbe in miglioramento rispetto al passato: per le immissioni in ruolo la copertura dei posti è pari quasi all’80%, le nomine in ruolo sono 2813 in più rispetto allo scorso anno e oltre15mila sono i posti vacanti in meno. Per quanto riguarda i supplenti, c’è un ricorso a loro pari al 10,9%, lo scorso anno fu del 15%,
con un abbattimento di un terzo. “I progressi sono dovuti soprattutto ad una forte semplificazione burocratica”, ha spiegato Valditara. Diversi gruppi di supplenti hanno tuttavia contestato la procedura automatizzata on line utilizzata dal ministero dell’Istruzione per assegnare i posti, che non avrebbe premiato i primi in graduatoria.
Direttive su bullismo e valutazione della condotta
Altroconsumo ha analizzato i costi relativi al materiale scolastico necessario in un anno per le prime classi della scuola primaria e secondaria di primo grado. Penne e matite hanno subito un aumento del 39% rispetto all’anno scorso, mentre i quadernoni addirittura del 72% rispetto al 2020. Secondo l’analisi, rispetto allo scorso anno, gli aumenti più consistenti riguardano una serie di prodotti, tra cui penne e matite grafite (+39%), evidenziatori (+24%), matite colorate (confezione +20%), quadernoni A4 e copertine (+13%). La spesa complessiva in un anno per un bambino che deve frequentare la prima elementare è di 161 euro, con un aumento del 4% rispetto ai 154 euro del 2022. Per la prima classe della scuola media, nel 2022 la spesa complessiva ammontava a 144 euro, mentre quest’anno si aggira intorno ai 150 euro, con un incremento anche in questo caso del 4%.