L’Europa ha deciso di stringere la morsa sui siti pornografici. La Commissione europea ha, infatti, aggiunto Pornhub, Stripchat e XVideos alla lista di piattaforme online sottoposte a controlli rafforzati nel quadro della nuova normativa del “Digital Service Act”, approvata nel 2022. Questa decisione è stata presa in seguito alle indagini compiute sui tre siti porno, che raggiungono i 45 milioni di utenti mensili all’interno dell’Unione Europea. Un traffico così alto li etichetta senza dubbio come “very large online platforms”, facendoli ricadere nell’ambito di competenza del DSA.

Maggiori controlli

La vicepresidente esecutivo per l'”Europe fit for the digital age”, Margrethe Vestage, ha dichiarato: “Accolgo con favore la designazione di Pornhub, XVideos e Stripchat come piattaforme online molto grandi. Consentirà un maggiore controllo e responsabilità dei loro algoritmi e processi. Il DSA dimostra ancora una volta di essere uno strumento essenziale per garantire che la tecnologia rispetti i diritti fondamentali dei cittadini europei”.

Cosa dovranno fare i siti pornografici

In virtù della decisione della Commissione europea, i tre siti pornografici dovranno adottare misure specifiche per responsabilizzare e proteggere gli utenti online, compresi i minori, oltre a valutare e mitigare i rischi derivati dai servizi che offrono. In particolare, dovranno analizzare i pericoli relativi alla diffusione di contenuti illegali, a cominciare dal materiale relativo ad abusi sessuali su minorenni o che costituisce una minaccia ai diritti fondamentali delle persone.

La tutela dei minori

Le piattaforme dovranno anche rafforzare le loro misure di sicurezza per impedire l’accesso ai contenuti pornografici agli utenti al di sotto dei 18 anni, implementando nuovi strumenti per la verifica dell’età di chi effettua l’accesso al sito. Infine, dovranno fornire alla Commissione europea relazioni dettagliate sulle valutazioni di rischio e gli effetti negativi per la salute mentale e fisica dei minori che i contenuti offerti potrebbero provocare.

Gli altri siti nella lista

Pornhub, XVideos e Stripchat si aggiungono alla lista di 17 piattaforme e due motori di ricerca già pubblicata il 25 aprile da palazzo Berlaymont. Nella lista ci sono Alibaba AliExpress, Amazon, AppleApp store, Booking, Facebook, Google Play, Google Maps, Google shopping, Instagram, Linkedin, Pinterest, SnapChat, TikTok, Twitter, Wikipedia, YouTube, Zalando. Queste piattaforme sono sottoposte a controlli più stringenti per garantire uno spazio digitale a tutela degli utenti.