Amazon dice addio allo smart working. L’amministratore delegato del colosso di Seattle, Andy Jassy, ha comunicato ai dipendenti che a partire dal prossimo anno, precisamente dal 2 gennaio, dovranno tornare il ufficio per cinque giorni a settimana, salvo eccezioni.

Amazon dice addio allo smart working

In Amazon la riduzione delle ore di smart working era iniziata a maggio 2023, con la richiesta ai dipendenti di presentarsi in sede almeno tre giorni a settimana, a seconda delle esigenze del proprio gruppo di lavoro. Ora però il ritorno all’assetto pre-pandemia rappresenta un significativo cambio di rotta che Jassy giustifica con la necessità di migliorare l’efficienza produttiva: «Abbiamo deciso di tornare a lavorare in ufficio come facevamo prima dell’inizio del Covid – ha scritto Jassy -. Amazon vuole continuare a operare come la più grande startup del mondo e continuerà a investire sui processi di innovazione e a mantenere una cultura aziendale forte e agile. Collaborare e fare brainstorming diventa più semplice ed efficace se si è nello stesso spazio fisico».

Ritorno al full time: le eccezioni

Il ritorno a pieno ritmo in ufficio nelle varie sedi di Seattle, Arlington, San Francisco e Boston interesserà circa 350.000 dipendenti con alcune deroghe, concesse in caso di circostanze particolari quali emergenze familiari, la malattia di un figlio o progetti che richiedono un ambiente più isolato. Esclusi per ovvie ragioni dal ritorno in sede full time gli altri 1,2 milioni dei dipendenti globali del colosso dell’e-commerce dislocati in magazzini o centri di distribuzione e per i quali il lavoro da remoto non è mai stato un’opzione praticabile.

Niente più “hot desking”, a ciascuno la propria scrivania

Nell’ottica del ritorno a obbligatorio in ufficio, Amazon ha deciso di chiudere con la modalità “hot desking“, organizzazione del lavoro che non prevede postazioni fisse per i dipendenti, ma la possibilità di “girare” occupando il desk desiderato di giorno in giorno a seconda delle esigenze. La multinazionale ripristinerà quindi postazioni assegnate a ciascun dipendente a partire dalle sedi statunitensi, mantenendo momentaneamente viva la pratica dell'”hot desking” in Europa.

Non solo stop allo smart working: gli obiettivi

Nella lettera inviata ai dipendenti, Jassy specifica che il nuovo corso prevede la riduzione dei passaggi burocratici superflui e la semplificazione dei processi decisionali in azienda. Ciò per rispondere alle segnalazioni arrivate dai lavoratori che da mesi lamentano un rallentamento nella macchina produttiva. «Per affrontare questi ostacoli – ha scritto l’amministratore delegato – sarà predisposta una ‘casella postale della burocrazia‘ dove i lavoratori potranno segnalare processi inutili. Inoltre, ogni team di Amazon dovrà aumentare del 15% il rapporto tra collaboratori individuali e manager entro il marzo 2025».

Riproduzione riservata