«Assassini, assassini». Sono stati accolti con queste urla il re Felipe e sua moglie, la regina Letizia, in visita alle zone alluvionate della Spagna. Nei giorni scorsi, la regione di Valencia è stata devastata da inondazioni che hanno provocato oltre duecento morti e 1.900 dispersi, più di 120mila sfollati e circa 300mila persone rimaste senz’acqua. Una tragedia che ha commosso il mondo. Ma, quando il sovrano di Spagna ha deciso di recarsi nelle località colpite dal disastro per rendersi conto personalmente della situazione e portare un po’ di conforto alla popolazione, è esplosa la rabbia.
Buste di fango contro il re
Centinaia di persone hanno contestato re Felipe VI e la regina Letizia, arrivati nella città martoriata di Paiporta insieme al primo ministro Pedro Sanchez e al governatore regionale, Carlos Mazón. Armati di pale, i cittadini hanno lanciato fango sui visitatori, costringendo la Guardia Civile e la polizia a improvvisare un cordone di sicurezza per contenere la folla.
Spagna, i motivi della protesta
«La gente sta morendo e voi venite adesso», ha gridato una donna. «Prendete una pala», hanno urlato altri manifestanti lanciando buste colme di fango e bottiglie di plastica. Un uomo ha tentato di colpire Sanchez alle spalle con un bastone. Le guardie del corpo, delle quali una è rimasta ferita alla testa, hanno fatto scattare il protocollo di sicurezza e caricato in tutta fretta il premier sull’auto ufficiale, che è stata colpita con calci e colpi di pala.
La regina Letizia in lacrime
Nonostante i tumulti e gli spintoni, re Felipe è rimasto a dialogare con i presenti. «Nessuno era preparato per una catastrofe come questa». Anche la regina Letizia è stata colpita da una palla di fango. Entrambi hanno fatto appello alla calma. «Siamo rimasti soli, abbiamo perso tutto. Sapevano della piena del fiume e nessuno ha dato l’allarme», ha gridato una donna. La regina Letizia è scoppiata a piangere, uno dei manifestanti le si è avvicinato e l’ha consolata: «Non è colpa sua, signora».
Visita sospesa
A causa della forte tensione, i reali hanno deciso di sospendere la loro visita e hanno rimandato il loro arrivo a Chiva, altra località colpita dall’alluvione. Il governatore della regione di Valencia, Carlos Mazón, ha scritto sul social network X: «Capisco l’indignazione sociale e ovviamente rimango a riceverla. È un mio obbligo politico e morale. L’atteggiamento del Re questa mattina è stato esemplare». Le autorità hanno comunque ribadito di rifiutare qualsiasi tipo di violenza e che «l’obiettivo principale è salvare vite umane, recuperare i corpi di coloro che potrebbero essere morti in questa tragedia e cercare di ricostruire».
Spagna, continuano le ricerche dei dispersi
Intanto, continuano le ricerche dei dispersi nelle zone ancora invase dal fango, soprattutto parcheggi, che i soccorritori paragonano ormai a cimiteri. L’allerta rimane alta: nel sud della Spagna si attendono nuove piogge. L’Agenzia Meteorologica Statale spagnola ha diramato una allerta rossa per la costa sud di Valencia. Il che fa aumentare la tensione, rinfocolata ormai anche dalla stanchezza e dalla frustrazione. Intanto, centinaia di volontari spalano la melma che ha sommerso il Paese.