Perseguitava da mesi una ragazza con la quale aveva avuto una breve frequentazione, lei sentendosi braccata lo aveva denunciato la scorsa primavera ma lui aveva continuato a pedinarla spaventando anche i suoi amici: per fermare lo stalker, un 30enne residente a Monza, le autorità hanno applicato per la prima volta il braccialetto elettronico come misura preventiva “d’urgenza”. In caso di manomissione del dispositivo l’uomo potrà essere arrestato anche fuori flagranza di reato.
Il nuovo Ddl contro la violenza sulle donne
Si tratta del primo caso in Italia che vede applicato il nuovo Ddl contro la violenza sulle donne, entrato in vigore il 9 dicembre. Tra le “strette” della nuova normativa, c’è proprio l’applicazione del braccialetto elettronico in presenza dei soli “reati spia o minacce”.
Il questore ha proposto il braccialetto elettronico
E’ stato il questore di Monza Salvatore Barilaro a proporre la misura del braccialetto elettronico al 30enne brianzolo, che ha ottenuto l’approvazione del presidente della sezione autonoma Misure di Prevenzione di Milano, Giuseppe Cernuto.
Lo stalker sarà monitorato 24 ore al giorno
L’uomo, già condannato in primo grado per stalking ai danni della stessa giovane, sarà ora monitorato 24 ore al giorno. È obbligato a non avvicinarsi a luoghi frequentati dalla giovane e a tenere da lei una distanza di almeno 500 metri. Se dovesse manomettere il dispositivo o avvicinarsi alla donna, rischia l’arresto anche fuori flagranza di reato.
Una storia di persecuzione come tante altre
La prima denuncia della ragazza nei confronti del 30enne risale alla scorsa primavera. L’uomo, con diversi precedenti penali alle spalle, dopo aver incontrato la ragazza ed essere uscito con lei qualche volta, pretendeva una relazione stabile. Al rifiuto di lei, è iniziata la persecuzione di cui si è sentito parlare troppe volte: telefonate, pedinamenti, messaggi. Un incubo per la ragazza che, alla fine, ha avuto la forza di denunciarlo. In osservanza del Codice Rosso, alla querela è seguito un primo ammonimento del questore di Monza, che però il 30enne ha totalmente ignorato, evitando anche di presentarsi ai
colloqui programmati con gli psicologhi, come da protocollo in questi casi. Anzi, ha continuato a perseguitare la ragazza, giorno e notte, fuori dal posto di lavoro e appena fuori da casa sua. In particolare, a settembre, l’ha seguita con la sua auto tappezzata di striscioni con frasi che la riguardavano. L’uomo è stato infine fermato dalla polizia: in macchina aveva tre cacciaviti. Processato e condannato in primo grado a un anno e sei mesi di reclusione a fine ottobre, nonostante la misura cautelare in atto, non ha smesso di tormentare la giovane, seguendola ovunque e spaventando anche i suoi amici.
La misura del braccialetto elettronico
A seguito di una nuova denuncia della donna, stravolta e spaventata per la vita che era ormai costretta a fare, grazie alla nuova normativa, è scattata l’applicazione del braccialetto d’urgenza, che l’uomo ha accettato di indossare evitando di doversi presentare tre volte a settimana presso un comando delle forze dell’ordine. Tecnicamente si tratta di una cavigliera dotata di Gps che, nel caso di violazione dei limiti imposti dal giudice, lancia un segnale che arriva alle vicine centrali delle forze dell’ordine e contemporaneamente allo smartphone della donna che subisce la violenza.
Il ministro: “Avanti ancora più determinati”
“Andremo avanti contro la violenza, e sapere che le nuove norme hanno già trovato applicazione, ci induce a farlo con ancora più determinazione”, è stato il commento sulla vicenda della ministra alle Pari Opportunità Eugenia Roccella.