Antonino Pizzolato, medaglia di bronzo alle olimpiadi di Tokio 2020 e Parigi 2024 nel sollevamento pesi, è imputato per violenza sessuale di gruppo aggravata. L’olimpionico che gareggia per le Fiamme Oro è accusato di aver violentato insieme ad altri tre amici una turista finlandese in un residence sul lungomare di Trapani il 22 luglio 2022. L’atleta, originario di Castelvetrano, nel 2018 venne squalificato per 10 mesi dalla giustizia sportiva per aver costretto dei compagni a guardare suoi filmini hard.
L’incontro, la serata in discoteca, l’epilogo
A denunciare l’episodio è stata la vittima, oggi 29enne, che rimasta sola dopo lo stupro è andata in ospedale a farsi refertare. Ai medici, che hanno poi avvertito i carabinieri, la finlandese ha raccontato di essere stata abusata. Tutto sarebbe cominciato con un incontro casuale. La giovane e due amiche avevano cenato in un ristorante. Lì l’incontro col gruppo di ragazzi siciliani. Le due comitive avevano fatto amicizia e deciso di andare insieme in una discoteca sul mare.
La serata era proseguita tra cocktail e chiacchiere. Poi la vittima aveva deciso di rimanere con il gruppo appena conosciuto, mentre le amiche, stanche, erano tornate in albergo. La 29enne, che a causa dell’alcol non sarebbe stata lucida, li aveva seguiti al residence dove alloggiava uno di loro. Convinta a salire in camera, sarebbe stata costretta ad avere rapporti con tutti e quattro. Una violenza andata avanti fino a quando la ragazza, in lacrime, li avrebbe supplicati di smettere e di poter tornare al suo albergo.
La denuncia ha consentito agli investigatori di risalire in breve tempo agli imputati. Decisive anche le testimonianze delle amiche della finlandese, che in queste ore hanno deposto davanti al tribunale, degli accertamenti svolti nella stanza in cui la violenza si è compiuta e dei referti rilasciati in ospedale alla giovane.
Ai quattro imputati la Procura ha contestato le aggravanti di aver commesso il fatto su persona «con un autocontrollo limitato e in stato di torpore e di inibizione mentale tale da impedirle di respingere con energia gli atti di violenza».
La drammatica deposizione della vittima
Davanti al collegio di Trapani la giovane finlandese ha ripercorso in oltre quattro ore di interrogatorio quanto accaduto la sera del 22 luglio di due anni fa. Ha ribadito le violenze, di aver provato a fermarli, ma poi terrorizzata sarebbe rimasta immobile in attesa che tre dei quattro imputati finissero di abusare di lei: «Mi sono addormentata sul divano – racconta in aula – e quando mi sono svegliata erano sopra di me. Ho cercato di divincolarmi, ma mi tenevano la testa e non sono riuscita a muovermi. A un certo punto ho avuto paura che potessero farmi del male, mi sentivo soffocata e mi sono paralizzata. Poi sono riuscita a spingerne via uno e mi sono rannicchiata, a quel punto hanno smesso».
La posizione della Fipe
La Federazione Italiana Pesistica «desidera ribadire il proprio rispetto assoluto per il lavoro della Magistratura e degli Organi Inquirenti dello Stato», in merito «alla notizia relativa all’indagine in corso sul nostro atleta Nino Pizzolato». È quanto recita una nota della Fipe.
«Coerentemente con la propria storia e i valori che da sempre la contraddistinguono, la Federazione si impegna a trasmettere tutte le informazioni necessarie alla Procura Federale per i relativi adempimenti», si legge. La Fipe «sottolinea di aver agito e di continuare ad agire in stretta osservanza delle normative vigenti, garantendo il massimo rispetto per tutte le parti coinvolte», continua la nota. «La Federazione rinnova altresì la propria fiducia nella Magistratura e manifesta sostegno al nostro atleta Nino Pizzolato, auspicando che l’accertamento dei fatti possa portare al pieno riconoscimento della verità e della giustizia, nel rispetto dei principi fondamentali che guidano il nostro operato», si legge in conclusione.