Telegram, una delle piattaforme di messaggistica più utilizzate al mondo e spesso al centro di polemiche, ha annunciato un nuovo giro di vite sulla privacy. Pavel Durov, CEO dell’azienda, ha recentemente comunicato importanti aggiornamenti per rendere l’applicazione un luogo più sicuro, contrastando l’uso improprio da parte di utenti malintenzionati. Il cambiamento ha l’obiettivo di affrontare il crescente problema dell’abuso della piattaforma per la vendita di beni illegali e altre attività criminali. L’annuncio è stato diffuso da Durov stesso attraverso il suo canale Telegram personale, seguito da 13 milioni di utenti.

L’intelligenza artificiale contro i contenuti illeciti

Telegram, negli ultimi anni, ha visto crescere il numero di utenti che sfruttano la piattaforma per scopi illeciti, dalla diffusione di contenuti illegali alla vendita di beni vietati. Per far fronte a questo problema, l’azienda ha implementato nuove tecnologie basate sull’intelligenza artificiale, progettate per identificare e bloccare in modo proattivo tali attività. Secondo quanto dichiarato da Durov, la piattaforma ha intrapreso un’analisi approfondita per garantire che tutti i contenuti problematici individuati siano rimossi o resi inaccessibili. Questo processo di monitoraggio e pulizia rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro l’abuso della piattaforma.

Telegram condividerà i dati con le autorità

Uno degli aspetti più rilevanti delle nuove misure di Telegram riguarda la politica sulla privacy e la condivisione dei dati degli utenti con le autorità. In risposta a “valide richieste legali”, Telegram fornirà infatti informazioni cruciali, come gli indirizzi IP e i numeri di telefono degli utenti coinvolti in attività criminali. Questa decisione rappresenta un cambiamento di rotta rispetto alla tradizionale posizione di Durov, che ha sempre difeso con forza la privacy degli utenti. Tuttavia, la necessità di scoraggiare l’uso criminale della piattaforma ha portato Telegram a rivedere le sue politiche, rendendole più flessibili nei confronti delle autorità legali. Durov ha chiarito che queste misure sono mirate esclusivamente a coloro che violano i termini di servizio e che mettono a rischio la sicurezza degli altri utenti, circa un miliardo.

La svolta di Telegram

La decisione di collaborare con le forze dell’ordine non è completamente nuova nel mondo delle piattaforme di messaggistica, ma per Telegram rappresenta una svolta. Per anni, Durov ha difeso il carattere crittografato e sicuro della sua applicazione, resistendo alle pressioni esterne per rivelare informazioni sugli utenti. Tuttavia, l’aumento delle attività criminali condotte tramite l’app, dalle truffe agli atti di terrorismo, ha imposto un cambio di rotta. Ora, di fronte a richieste legali adeguate, Telegram non esiterà a fornire i dati necessari per identificare e fermare i malintenzionati.

L’arresto del Ceo di Telegram

Le nuove misure annunciate da Durov non giungono in un momento casuale. Il CEO di Telegram è stato recentemente arrestato all’aeroporto di Le Bourget, vicino Parigi, mentre viaggiava su un jet privato. Secondo l’accusa non aveva impedito la diffusione di contenuti estremisti e terroristici attraverso la sua piattaforma. Dopo alcuni giorni di interrogatori, Durov è stato rilasciato su cauzione, ma le autorità francesi lo hanno costretto a rimanere nel Paese, con l’obbligo di presentarsi regolarmente alla polizia. Questo episodio ha messo ulteriormente in evidenza le sfide che Telegram deve affrontare nel cercare di bilanciare la privacy degli utenti e la necessità di rispettare le leggi nazionali. Con un patrimonio stimato in 15,5 miliardi di dollari e passaporti russo, francese ed emiratino, Durov è una figura controversa, capace di attirare l’attenzione delle autorità in diversi Paesi. La sua lotta per mantenere Telegram uno spazio libero e sicuro è ora intrecciata con le pressioni legali che ne minacciano la reputazione.