Chi ha progettato il nuovo Ponte Morandi di Genova? In che data si celebra la Giornata della Legalità? Dove è nato Cesare Beccaria? Sono queste alcune delle domande cui potrebbe trovarsi a rispondere chi affronterà i test d’ingresso a Medicina e Veterinaria, in programma rispettivamente il 28 e 29 maggio 2024. Seguirà una seconda tornata il 30 luglio.
Come si articola il test d’ingresso a Medicina
Il database, consultabile attraverso il portale https://accessoprogrammato.mur.gov.it/2024/ e al sito https://domande-ap.mur.gov.it/ realizzato ad hoc dal Consorzio CINECA, contiene tutte le 3500 possibili domande e relative risposte per le prove in oggetto. Sessanta dei 3500 quesiti verranno pescati durante la prova d’ingresso; gli aspiranti camici bianchi avranno cento minuti per rispondere.
Le domande più curiose
Nello specifico il test sarà così composto: 23 quesiti di Biologia, 15 di Chimica, 13 di Fisica e Matematica, 5 quiz di Logica e ragionamento. Infine la parte del questionario incentrata sulle cosiddette “Competenze di lettura e conoscenze acquisite negli studi” con quattro domande ad hoc. Su queste ultime si è concentrata l’attenzione del portale Skuola.net che ha scandagliato i documenti ministeriali alla ricerca delle più curiose.
Alcuni esempi: Cosa regola il titolo II della Costituzione? Dove ha sede il Parlamento Europeo? Cos’è il PNRR? Proseguendo, è richiesto anche di conoscere la collocazione dei principali musei europei, individuando come errato l’accostamento Parigi-Hermitage, o di piazzare le isole Azzorre nell’Oceano Atlantico.
Sul fronte letterario individuare l’autore di “Don Quijote de la Mancha” o de “Il Principe” fino ad attribuire la paternità della novella “Il treno ha fischiato”. Riferimenti poi alla letteratura inglese e russa scegliendo tra un elenco di risposte multiple l’opera non associabile a William Shakespeare o Dostoevskij.
Tra le domande più vicine alle scienze “Che animale è il barracuda?” invita a indicare a quale classe appartenga la specie in questione.
Come esercitarsi ai test d’ingresso di Medicina?
Gli studenti, e non solo, possono eseguire simulazioni dei test in forma anonima, il cui esito è valutato da un applicativo di intelligenza artificiale. Inserendo poi un codice identificativo a propria scelta, è possibile ripetere i test su versioni di volta in volta mirate in base alle prove sostenute in precedenza, affrontando così argomenti sui quali si è risultati più bisognosi di approfondimento. I quiz consentono infatti di filtrare le domande per argomento e parola chiave.
“Questo strumento – spiega il ministero – è stato ideato con l’obiettivo di aiutare tutti a valutare il proprio livello generale di conoscenza sulle materie oggetto dei test e a prepararsi più facilmente”.
I risultati delle simulazioni non rappresentano una valutazione formale delle competenze, né vengono in alcun modo associati alla persona che le esegue. Il codice identificativo, che si può fornire in maniera facoltativa, serve esclusivamente a identificare le proprie simulazioni, in modo da poterne conservare uno storico e ottenere nuove simulazioni sulla base delle specifiche aree di miglioramento.
Bernini: “Lo studente al centro della nostra azione”
“A partire da oggi – spiega il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini – tutti gli studenti potranno iniziare a esercitarsi in vista della prima prova che si terrà a fine maggio. E quest’anno con una certezza in più: le 60 domande saranno estratte da questa banca dati che abbiamo voluto rendere pubblica proprio per superare alcune criticità che si erano manifestate con i vecchi quiz. Si tratta comunque di una tappa intermedia, c’è una riforma alle porte, con un obiettivo chiaro: mettere lo studente e le sue aspirazioni al centro della nostra azione”, conclude Bernini.
La rassegnazione dei candidati
La presa visione delle domande d’ingresso non ha lasciato indifferenti gli aspiranti candidati alle facoltà di Medicina e Veterinaria. In molti si sono presi la briga di fare dei video di protesta, poi diffusi online nei quali hanno commentato negativamente la lista dei quesiti. “Secondo me a quelli del Ministero non frega assolutamente nulla né di noi né del futuro della sanità”, fa notare una studentessa. “Io ho speso i soldi per i corsi. Ma che gioco è questo”, tuona un’altra. La rassegnazione serpeggia: “Entrerà chi riesce a imparare a memoria e non chi merita”, il succo delle considerazioni di molti candidati delusi.