Sono trapelati i dettagli del testamento di Silvio Berlusconi, scomparso lo scorso 12 giugno. Due fogli scritti a mano dallo stesso Cavaliere, contenuti in una busta non sigillata datata “Arcore, 19 gennaio 2023” che riportano le ultime volontà dell’ex imprenditore e politico. Ai figli maggiori del cavaliere, Pier Silvio e Marina, va la maggioranza di Fininvest. Cospicui lasciti all’ex compagna Marta Fascina, al fratello Paolo e a Dell’Utri. Il testamento olografo non contiene il dettaglio del suo patrimonio né la valutazione di tutti i suoi beni che comprende, oltre a Fininvest anche molti immobili e le ville – da quella di Arcore a Villa Certosa – per un valore che secondo indiscrezioni si aggira
intorno tra i 4 e i 5 miliardi.
L’apertura del testamento
Il testamento olografo è stato aperto mercoledì nello studio del notaio Arrigo Roveda, a Milano, alla presenza dell’avvocato Luca Fossati, in rappresentanza dei figli di primo letto Marina e Pier Silvio, e dell’avvocato Carlo Rimini, in rappresentanza dei figli avuti dall’ex premier con Veronica Lario, Barbara, Eleonora e Luigi. Alla lettura del testamento, secondo quanto si apprende, avrebbero partecipato in collegamento anche gli eredi.
Fininvest, maggioranza a Pier Silvio e Marina
I due figli maggiori di Berlusconi – avuti con la prima moglie Carla Elvira Dall’Oglio – Pier Silvio e Marina, raggiungono insieme il 53% del gruppo Fininvest con quote paritarie. Un comunicato della holding di famiglia chiarisce: “A nessuno il controllo solitario dell’azieda”.
“Marina Berlusconi, Presidente del CdA, e Pier Silvio Berlusconi, Barbara Berlusconi e Luigi Berlusconi, amministratori, – si legge nel comunicato di Fininvest – ricevuta lettura delle volontà testamentarie del padre Silvio Berlusconi, informano che da esse risulta che nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest SpA, precedentemente esercitato dal padre stesso“. Per quanto riguarda Fininvest, Marina alla quota già detenuta del 7,81% aggiunge l’8,33% della quota cosiddetta “legittima” e il 10,40% dalla quota disponibile arrivando a detenere il 26,54%; lo stesso calcolo vale per Pier Silvio che arriva ad avere un’identica quota di diritti di voto nella holding (pari al 26,54%). Insieme i due fratelli maggiori controllano dunque il 53% di Fininvest. A Barbara, Eleonora e Luigi che già dividevano in parti uguali una quota del 21,87% va solo la loro parte di “legittima”, ovvero una quota complessiva del 24,99% che porta la partecipazione dei tre fratelli, figli di Veronica, al 47 per cento.
I lasciti di Berlusconi a Fascina, Dell’Utri e a Paolo
Un lascito di 100 milioni va a Marta Fascina e 30 milioni all’ex senatore e amico personale Marcello Dell’Utri “per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me”. “Quando stamattina mi ha chiamato il notaio, sono rimasto choccato dalla notizia”, ha detto all’Ansa Marcello Dell’Utri commentando il lascito. “Non me lo aspettavo perché non mi doveva nulla. L’affetto rimaneva anche senza questo gesto materiale, che dimostra la grandezza dell’uomo”. “Io ho dato tutto per lui e lui – ha aggiunto – ha dato tutto per me”. Cento milioni di euro sono destinati anche al fratello Paolo Berlusconi.
La lettera di Berlusconi: “Ai miei figli”
“Cara Marina, Pier Silvio, Barbara e Eleonora, sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue”: con queste parole vergate di suo pugno mentre stava andando al San Raffaele il 19 gennaio 2022, e contenute in una busta con la scritta “ai miei figli”, Berlusconi ha precisato in una quindicina di righe le proprie ultime volontà. La lettera, su carta intestata “Silvio Berlusconi” e “Villa San Martino”, si conclude così: “Grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà”.