Fino a 100mila euro per chi compra e ristruttura casa in uno dei comuni più spopolati del Trentino. La delibera è stata pre-adottata dall’esecutivo della Provincia autonoma di Trento e seguirà ora i passaggi istituzionali previsti prima dell’ok definitivo.
L’iniziativa del Trentino contro lo spopolamento
La Provincia di Trento ha avviato un percorso per rafforzare la coesione territoriale e rispondere all’emergenza abitativa sul territorio nei Comuni particolarmente esposti al fenomeno dello spopolamento. Il punto di partenza è stata l’analisi statistica proprio per individuare quei Comuni che in Trentino, negli ultimi 10 anni, hanno visto diminuire maggiormente i propri abitanti (dal -0,3% al -20% di calo dei residenti). Sono quindi emersi 33 territori con il segno meno, aree in cui ci sono immobili anche abbandonati e ampie possibilità per il recupero edilizio.
Chi saranno i beneficiari?
I beneficiari dei contributi saranno «persone fisiche che hanno o intendono acquisire un diritto di proprietà o di godimento su un immobile ed è consentito richiedere i contributi fino a un massimo di tre unità, questo per dare unitarietà all’intervento di ristrutturazione, ad esempio per le facciate degli edifici», spiega la Provincia. I soggetti devono portare la propria residenza o locare a canone moderato a soggetti che portano la residenza all’interno del comune per dieci anni.

A quanto ammontano i contributi
La spesa ammessa arriva al 40% nei centri storici e al 35% al di fuori di essi. Il soggetto beneficiario non deve essere residente nel territorio dove si trova l’unità immobiliare, vincolo che però non si applica a chi ha meno di 45 anni di età. C’è anche un piccolo contributo per l’acquisto, fino a un massimo 20.000 euro, mentre per la ristrutturazione si arriva a un massimo di 80.000 euro, ovvero il 40% sul massimo della spesa ammessa che è di 200.000 euro.
I comuni del Trentino interessati
Come spiega al Corriere della Sera Ileana Olivo, dirigente provinciale dell’unità di missione della provincia di Trento, non esiste ancora una lista precisa di territori perché «il provvedimento deve per legge essere sottoposto al parere del Consiglio delle autonomie locali e della commissione competente del Consiglio provinciale». Tra i comuni selezionati ci saranno comunque località delle valli trentine come la Val di Non, la Val di Sole e la Valsugana, ma anche aree più turistiche come il Primiero e la zona sciistica di San Martino di Castrozza e le valli di Fiemme e Fassa.