L’Italia si conferma tra i Paesi europei con il miglior accesso ai farmaci per il tumore al seno, posizionandosi seconda solo alla Germania. Dal 2019 al 2022, l’83% dei farmaci approvati dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) è stato reso disponibile in Italia, con una percentuale di rimborsabilità del 78%, tra le più alte in Europa. Sono dati che emergono dal report europeo Advancing Breast Cancer Care in Europe: A Roadmap to a Women-Centric Approach, realizzato da Economist Impact con il supporto non condizionante di Daiichi Sankyo. Il report focalizza la gestione del carcinoma mammario in Europa in ogni fase del percorso terapeutico, dalla prevenzione al post-cura. Dal documento si evidenziano, per il nostro Paese, alcune lacune in materia di prevenzione e disparità regionali nell’accesso ai trattamenti per combattere le neoplasie mammarie, legate in particolare ai tempi di approvazione e alla copertura dei programmi di screening.
Italia tra i Paesi con il miglior accesso ai farmaci oncologici
L’Italia si distingue per l’elevato tasso di disponibilità dei farmaci oncologici per il tumore al seno. Tra il 2019 e il 2022, 40 dei 48 medicinali approvati dall’EMA (pari all’83%) sono stati resi disponibili nel nostro Paese, e il 78% di essi è stato pienamente rimborsato dal Sistema Sanitario Nazionale. Solo Germania e Scozia hanno registrato performance migliori.
Tumore al seno, 55.000 nuove diagnosi ogni anno
Il tumore al seno è la neoplasia più diffusa tra le donne in Europa e in Italia, con oltre 55.000 nuove diagnosi ogni anno nel nostro Paese.
Dal fumo all’alcol: i fattori di rischio modificabili
Fumo, alcol, sovrappeso e sedentarietà rappresentano comportamenti modificabili che, nonostante l’informazione fatta dai media, sono all’origine nel nostro Paese di un numero di casi ancora troppo elevato: il 23% del totale. Segno che ancora molto si può fare in materia di sensibilizzazione degli stili di vita corretti che riducano i rischi di sviluppare neoplasie mammarie.
Sopravvivenza in crescita, ma prevenzione ancora insufficiente
La sopravvivenza a 5 anni è in costante aumento, raggiungendo oggi l’88%, e supera il 90% nei casi individuati precocemente. Tuttavia, la prevenzione resta un punto debole: la partecipazione ai programmi di screening mammografico è inferiore alla soglia minima raccomandata dall’Ue del 70-75%, con differenze significative fra il Nord e il Sud-Isole. Inoltre, non tutte le Regioni hanno esteso il programma alla fascia 45-74 anni, come suggerito dalle linee guida europee (oggi, a livello italiano, lo screening è garantito per le donne tra i 50 e i 69 anni).
Tempi di approvazione e disuguaglianze territoriali
L’Italia si colloca sopra la media europea per rapidità nell’approvazione dei farmaci oncologici. Il tempo medio tra l’approvazione dell’EMA e la disponibilità in Italia è di 417 giorni, rispetto ai 559 giorni della media europea. Tuttavia, il passaggio attraverso i prontuari terapeutici regionali crea ritardi e disuguaglianze territoriali.
Proposte per migliorare la gestione del tumore al seno
Il report di Economist Impact, frutto della collaborazione di circa 75 esperti di diverse discipline e nazionalità, è il frutto di workshop e interviste condotte in Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito tra maggio e dicembre 2024. Dall’analisi emerge l’importanza di un approccio di cura personalizzato, che consideri non solo gli aspetti medici, ma anche le esigenze fisiche, emotive e cognitive della persona, rispettando la sua unicità e i suoi progetti di vita.