Procedono serrate le indagini per ricostruire la dinamica della morte di una studentessa 13enne, precipitata venerdì mattina dal settimo piano del palazzo di Piacenza nel quale abitava. Il fidanzato 15enne, a lungo interrogato e poi rilasciato, è indagato per omicidio volontario. «E’ sotto choc e da quando è tornato a casa non parla con nessuno», hanno detto i suoi familiari al quotidiano Libertà. I familiari della vittima non credono né al suicidio né alla caduta accidentale.

I familiari non credono all’ipotesi del suicidio né dell’incidente

«La mamma e i familiari non credono assolutamente all’ipotesi di suicidio così come non credono assolutamente all’ipotesi di caduta accidentale», ha dichiarato l’avvocata Lorenza Dordoni, legale della madre della 13enne.

Ancora da accertare l’esatta dinamica dei fatti

Venerdì mattina la ragazzina, che il prossimo 9 novembre avrebbe compiuto 14 anni, doveva andare a scuola, invece è salita sul balconcino all’ultimo piano dell’edificio in cui abitava con la madre. Assieme all’adolescente c’era il fidanzato, con il quale pare avesse un rapporto difficile. Non è ancora chiaro cosa sia successo. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la dinamica dei fatti, se fra i due sia scoppiata una lite e poi lui l’abbia spinta oltre il parapetto, causandone la morte dopo un volo di 9 metri. E’ stato lo stesso ex fidanzatino a dare l’allarme, ma poi – interrogato dai carabinieri e dai pubblici ministeri – ha negato ogni responsabilità, asserendo che la ragazza sarebbe caduta da sola.

Il comportamento controllante del fidanzato 15enne

Il 15enne avrebbe tenuto nei confronti della ragazzina un comportamento ossessivo e geloso, tanto che la 13enne avrebbe avuto difficoltà ad interrompere la relazione con lui. Pochi giorni prima della tragedia – secondo quanto riferito dalla madre ai carabinieri – la figlia avrebbe segnalato ai servizi sociali il comportamento del fidanzato. Nei prossimi giorni la famiglia potrebbe presentare una denuncia agli inquirenti per ricostruire altri presunti episodi subiti dalla ragazza.

Le accuse della sorella: «Era ossessionato da lei»

La sorella 22enne della vittima ha espresso sui social tutta la sua rabbia nei confronti dell’indagato, che era assieme alla vittima quando è deceduta. «Era ossessionato da lei», accusa la ragazza sottolineando che lei avrebbe provato in tutti i modi a liberarsi lui. «Non starò mai in silenzio», ha scritto ancora la sorella, ricordando che sarà organizzata una fiaccolata in ricordo della giovane.

L’omaggio dei compagni del liceo

All’esterno del liceo di Piacenza frequentato dalla 13enne, amici e compagni di scuola hanno ricordato la giovane vittima con fiori, messaggi e palloncini bianchi. In classe, prima dell’inizio delle lezioni, sono stati osservati alcuni istanti di raccoglimento.

L’autopsia sul cadavere della 13enne

Sarà eseguita a Pavia nel pomeriggio di lunedì l’autopsia sul cadavere della 13enne. L’incarico è stato affidato dal pm della Procura per i minorenni di Bologna Simone Purgato al medico legale Giovanni Cecchetto, alla presenza delle parti. «L’autopsia sarà dirimente per la ricostruzione della dinamica», ha sottolineato Lorenza Dordoni, legale della madre della 13enne.

Sindaca di Piacenza: «Vicina alla famiglia della 13enne»

La sindaca di Piacenza, Katia Tarasconi ha espresso vicinanza alla famiglia della 13enne e si è fatta portavoce del dolore dell’intera comunità cittadina, con la consapevolezza – ha aggiunto – di «dover proteggere da ogni possibile strumentalizzazione e curiosità morbosa una vicenda su cui è in corso un’indagine giudiziaria».